Arbovirosi (Dengue - Chikungunya - Zika - West Nile)
Che cos'è
Le Arbovirosi sono un gruppo di malattie infettive da virus che vengono trasmessi con punture di insetti quali zecche, flebotomi, zanzare e possono interessare sia l’animale che l’uomo: tra queste Dengue, Chikungunya, Zika e West Nile sono le più conosciute.
In Regione Emilia-Romagna ogni anno viene pubblicato il Piano di Sorveglianza e Controllo delle Arbovirosi, documento che definisce la strategia di prevenzione per contrastare la possibile diffusione delle infezioni di Chikungunya, Dengue e Zika virus, trasmessi dalla zanzara tigre (Aedes albopictus) e delle infezioni da West Nile virus, trasmesso dalla zanzara comune (Culex pipiens).
Nel periodo compreso tra 1 maggio e 31 ottobre (termine prorogabile in caso di rilevante presenza di zanzare), viene potenziata la sorveglianza e risposta sanitaria preventiva, finalizzata ad individuare il più precocemente possibile i casi di malattia e a ridurre la possibile diffusione.
Nel periodo compreso tra 1 maggio e 31 ottobre (termine prorogabile in caso di rilevante presenza di zanzare), viene potenziata la sorveglianza e risposta sanitaria preventiva, finalizzata ad individuare il più precocemente possibile i casi di malattia e a ridurre la possibile diffusione.Sintomi
Sintomi
Zika: il periodo di incubazione varia da 3 a 13 giorni. I sintomi, quando presenti (frequenti le forme asintomatiche), si manifestano con esantema cutaneo, con o senza febbre, accompagnati da dolori muscolari e/o articolari e/o congiuntivite, della durata di circa 4-7 giorni.
Dengue: il periodo di incubazione è circa 5-6 giorni. Il paziente accusa la comparsa di febbre con temperature anche molto elevate, accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, rash cutaneo maculo-papulare che può apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre.
Chikungunya: il periodo di incubazione è in media compreso tra 3 e 7 giorni, ma può essere più lungo (fino a 12 giorni). Il paziente manifesta sintomi quali febbre e dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti. Possono associarsi altri sintomi quali dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo.
West Nile: il periodo di incubazione è compreso tra 2 e 14 giorni, ma nei pazienti immunocompromessi può giungere fino a 21 giorni. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, tumefazione dei linfonodi, rash cutanei, arrossamenti degli occhi. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave con febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi della vista, encefaliti.
I serbatoi del virus West Nile sono gli uccelli selvatici e le zanzare comuni, appartenenti al genere Culex, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo.
A differenza di Chikungunya, Dengue e Zika, la febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite puntura di zanzara.
Le infezioni da arbovirus vengono acquisite più frequentemente all’Estero, nel corso di un viaggio in zone ad elevato rischio, a seguito di puntura di zanzara. In questi casi si parla di “caso importato”
Si può verificare un caso di malattia in persona che riferisce di non aver effettuato viaggi in aree a rischio o di non aver frequentato persone provenienti da Stati esteri o di rientro recente da un viaggio in un Paese straniero, pertanto viene definito “caso autoctono”.
Qualora i casi autoctoni siano due o più, si parla di “focolaio epidemico”.
Conseguente alla notifica di caso sospetto di malattia da arbovirus, il Servizio Igiene Pubblica del Dipartimento di Sanità Pubblica esegue la sorveglianza dei casi umani e l’indagine epidemiologica per identificare le modalità di contagio, fornendo anche informazioni al paziente e ai suoi familiari per evitare punture di zanzare. Contestualmente, si attiva il Comune per l’esecuzione di attività di disinfestazione straordinaria.
Con il supporto del Servizio Veterinario – Area Sanità Animale - del Dipartimento di Sanità Pubblica, invece, viene svolta attività di sorveglianza dei casi di malattia di West Nile nei cavalli e la sorveglianza della circolazione del virus nell’avifauna selvatica e nelle zanzare tramite campionamenti periodici effettuati da personale dell’IZSLER.
Il Dipartimento di Sanità Pubblica fornisce supporto ai Comuni in particolare per le attività di disinfestazione ordinaria e straordinaria, per l’adozione ordinanze e attività vigilanza sul loro rispetto.
È importante che tutti coloro che intendono recarsi in Paesi ad elevato rischio di malattie trasmesse da insetto seguano i consigli per una corretta protezione dalle punture; devono inoltre ricordare di rivolgersi al proprio medico curante o ospedale qualora, al rientro in Italia, manifestassero nei giorni successivi la comparsa di sintomi, anche blandi, comunicando di aver visitato un Paese straniero. Questo permetterà al medico di avviare una procedura di attivazione del percorso diagnostico (gratuito) per poter confermare o meno la diagnosi di Arbovirosi (Dengue, Chikungunya o Zika virus).
In parallelo all’attività di disinfestazione ordinaria e straordinaria messa in opera dai Comuni sul territorio pubblico, anche i cittadini possono mettere in atto alcune misure utili per ridurre il livello dell’infestazione da zanzare nel proprio ambito privato e proteggersi dalle punture.
Prevenire le punture di zanzara significa proteggersi e proteggere la collettività, soprattutto in presenza di virus come Chikungunya, Dengue e Zika.
Occorre adottare misure di protezione in base al tipo: la zanzara comune (Culex pipiens) che trasmette il virus del West Nile, per esempio, colpisce soprattutto la sera e di notte; la zanzara tigre (Aedes Albopictus), che trasmette Dengue, Chikungunya e Zika, punge anche nel corso del giorno.
Alcuni consigli
Frequentazione di ambienti esterni
Indossare abiti chiari con maniche e pantaloni lunghi, evitando profumi, creme e dopobarba che attraggono gli insetti
Usare repellenti sui vestiti o sulla pelle scoperta, non su labbra, bocca, occhi, cute irritata o ferita, con particolare cautela per bambini e donne in gravidanza. Seguire sempre le indicazioni fornite dai produttori e lavarsi le mani dopo aver distribuito il prodotto
Per trattare il viso, distribuire il prodotto sulle mani e poi portarlo al viso, prima di lavarsi le mani
La durata della protezione dipende dalla concentrazione del prodotto e si riduce quando, ad esempio, si suda molto o si fa il bagno in mare
In ambienti ad alta infestazione, i lavoratori che operano all’aperto possono trattare gli abiti con repellenti o insetticidi autorizzati
Quando si è in casa
Preferire l’uso di condizionatori o installare zanzariere su porte e finestre. Culle e lettini dei neonati possono essere protetti con veli di tulle di cotone.
Utilizzare elettroemanatori di insetticidi solo con le finestre aperte; gli zampironi si devono usare solo all’aperto.
In presenza di zanzare, impiegare prodotti specifici, garantendo una buona ventilazione di ricambio.
Queste misure diventano essenziali nelle aree in cui la circolazione di virus è accertata e nei periodi di maggiore attività del vettore.
Azioni per limitare il proliferare delle zanzare
Prevenire la formazione d’acqua stagnante è fondamentale per limitare la diffusione delle zanzare e ridurre i rischi sanitari ad esse associati.
Per farlo è necessario:
1. Evitare l’abbandono di contenitori all’aperto in cui possa accumularsi acqua piovana
2. Svuotare o coprire i contenitori sotto il proprio controllo per prevenire ristagni d’acqua
3. Trattare con larvicidi l’acqua presente in tombini privati dei cortili delle abitazioni (anche quelli negli scantinati o nei parcheggi sotterranei raggiunti dall’acqua), pozzetti, fontane e piscine non in uso
4. Mantenere pulite le aree aperte, i cortili e le grondaie, evitando accumuli di rifiuti e acqua stagnante. Se possibile non utilizzare i sottovasi o svuotarli periodicamente, almeno ogni 2-3 giorni.
5. Gestire correttamente fontane e piscine non in esercizio, svuotandole o trattandole con larvicidi
6. Prevenire che l’acqua ristagni in aree di scavo, bidoni e pneumatici, svuotandoli periodicamente o coprendoli ermeticamente
7. Effettuare trattamenti di disinfestazione su materiali stoccati all’aperto entro cinque giorni dalle piogge
8. Applicare misure specifiche nei cimiteri, come riempire i vasi con sabbia, trattare l’acqua con larvicidi ad ogni ricambio e capovolgere gli innaffiatoi
9. Adottare trattamenti larvicidi in serre e vivai per prevenire la proliferazione di zanzare autoctone o esotiche.
I dati dei casi di Arbovirosi nella provincia di Ferrara
Nel periodo 1 maggio - 31 luglio 2025 è stato notificato un caso di infezione accertata da virus Chikungunya in una persona rientrata da un viaggio all’Estero. Sono stati applicati tutti i dovuti protocolli di disinfestazione straordinaria previsti dalla Delibera regionale e non si sono verificati ulteriori casi di malattia.
Informazioni
Per ogni eventuale richiesta di informazioni, si può scrivere una mail all’indirizzo: igienepubblica@ausl.fe.it
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito zanzaratigreonline costantemente aggiornato dal Gruppo tecnico regionale.
Al seguente link "spuntiamola", è reperibile il materiale sulla campagna di comunicazione "Spuntiamola. Come difendersi da zanzare e altri insetti”.
Per seguire l’andamento dei casi di Dengue e Chikungunya in Italia, si può consultare la pagina dedicata dell’Istituto Superiore di Sanità
Per seguire i casi di West Nile, è possibile accedere allo specifico bollettino pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità
Per coloro che intendono recarsi all’Estero e desiderano ricevere tramite mail informazioni sui possibili rischi di infezione da arbovirus, è possibile accedere alla consulenza per viaggiatori internazionali rilasciata gratuitamente, tramite compilazione di un form online
Ultimo aggiornamento: 31 luglio 2025, 08:14