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Ridurre il più possibile i tempi di attesa. È questo l'obiettivo del piano messo in campo dalle Aziende sanitarie ferraresi, su indicazione della Regione Emilia Romagna che, a tale fine, ha stanziato 30milioni di euro.

Ricerca di nuovi professionisti da inserire nelle aree in cui si registrano maggiori criticità, aumento dell'acquisto di libera professione e prestazioni da privato, miglioramento dei percorsi in generale e per i pazienti fragili e cronici in particolare. Queste le principali azioni avviate in provincia di Ferrara.

Ne parliamo con Marcello Govoni, Direttore del Dipartimento ad attività integrata delle Medicine Specialistiche.

Il Dipartimento ad attività integrata delle Medicine Specialistiche

“Il nostro dipartimento, spiega Marcello Govoni, Direttore del Dipartimento ad attività integrata delle Medicine Specialistiche, è costituito dai reparti di reumatologia, dermatologia, endocrinologia, gastroenterologia e nefrologia, dall’Unità Operativa semplice di endoscopia, un programma dedicato alla celiachia e alle patologie allergologiche e un’area infettivologica. La reumatologia, così come le altre discipline del Dipartimento, si occupa di pazienti con patologie croniche che hanno bisogno di controlli regolari, ed offre prime visite - incrementate nel piano di riduzione dei tempi di attesa - e visite di controllo. Poi ci sono le diagnostiche di tipo strumentale, come le ecografie articolari. Le prestazioni erogate in reumatologia sono ecografie articolari, videocapillaroscopie ed esame del liquido sinoviale. Il reparto di endocrinologia eroga visite e diagnostica ecografica soprattutto per quanto riguarda la ghiandola tiroidea. Quello di nefrologia riserva particolare attenzione a livello ambulatoriale alle patologie croniche renali, che colpiscono soprattutto le persone anziane, svolgendo inoltre un’importante attività di prevenzione. La gastroenterologia contribuisce con endoscopie digestive, gastroscopie e colonscopie, andando ad incrementare l’offerta, estremamente necessaria, nel territorio provinciale. Ci sono poi alcune attività elettive che vengono effettuate in ambito di degenza ordinaria o di Day Service, di cui sono dotate pressoché tutte le unità operative del nostro dipartimento”.

Le azioni strategiche per ridurre i tempi di attesa

“Per quanto riguarda il tema dei tempi di attesa, prosegue Govoni, il nostro Dipartimento ha contribuito aumentando soprattutto le visite ambulatoriali di tutte le discipline, alcune delle quali effettuano anche attività di tipo diagnostico come l’ecografia articolare e tiroidea. Stiamo aderendo attivamente anche alle domeniche della specialistica, incrementando di 35-40 ore l’attività complessiva ogni settimana, con grande partecipazione da parte degli utenti. Sono state fatte nuove assunzioni, sia a tempo determinato che indeterminato, e ce ne sono in previsione altre 40 circa entro la fine dell’anno”.

L’appropriatezza delle prescrizioni

“Il tema dell’appropriatezza è un tema complesso. È difficile valutare l’appropriatezza di una richiesta fino a che non si ha il paziente davanti. Pertanto, si sta cercando di ottimizzare la valutazione a priori e canalizzare adeguatamente le richieste, elaborando delle linee guida condivise. Con il termine appropriatezza ci riferiamo non solo al tipo di richiesta ma anche a qual è il contesto corretto all’interno del quale un’eventuale prestazione debba essere erogata. In questo senso, conclude Govoni, il territorio può rappresentare una grande risorsa per fronteggiare una richiesta di salute da parte della popolazione che, rispetto agli ultimi decenni, è legittimamente aumentata”.

Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:08