Salute e bellezza: un approccio consapevole alla cosmesi
Rubrica a cura del Dipartimento di Sanità Pubblica - U.O.C. Igiene Pubblica
Proteggere per prevenire: la crema solare è un prodotto cosmetico che conferisce protezione della cute esposta all’azione delle radiazioni Ultraviolette (UV) soprattutto se l’esposizione al sole è di lunga durata, riducendo il rischio di scottature, rallentando il foto-invecchiamento cellulare e prevenendo la comparsa di tumori.
Utilizzare la protezione solare non comporta un ostacolo all'abbronzatura, ma la rende più graduale e duratura, grazie alla riduzione del danno cutaneo e dell’infiammazione.
Per garantire la protezione indicata in etichetta, la dose consigliata è 2 mg/cm² di pelle, che corrisponde a circa 30 ml per un adulto di corporatura media.
A titolo esemplificativo:
- 5 ml per viso e collo;
- 3 ml per braccio;
- 6 ml per petto e addome;
- 6 ml per schiena e spalle;
- 5 ml per ogni gamba.
Per avere il massimo beneficio dalla protezione solare, si raccomanda l’applicazione 10-20 minuti prima dell'esposizione e di applicare nuovamente il prodotto ogni 2 – 3 ore e, comunque, sempre dopo il bagno o lo svolgimento di intensa attività fisica, in quanto la sua efficacia diminuisce con il tempo a causa del contatto con l’acqua, per lo sfregamento (asciugamani, vestiti) e la sudorazione.
I raggi solari sono composti da raggi ultravioletti B, con lunghezze d’onda più corte («raggi UVB»), e da raggi ultravioletti A, con lunghezze d’onda maggiori («raggi UVA»). L’infiammazione della pelle («scottatura solare») e il conseguente arrossamento («eritema») sono causati principalmente dai raggi UVB. Sebbene i raggi UVB costituiscano il principale fattore di rischio di cancro della pelle, non va trascurato il rischio rappresentato dai raggi UVA che ne causano un invecchiamento precoce. I raggi UVA possono penetrare attraverso le nuvole e causare danni alla pelle. Pertanto, è importante utilizzare la crema solare anche in giornate nuvolose.
I prodotti solari possono prevenire l’insorgenza dei danni provocati dai raggi UV e la loro capacità di protezione è indicata in etichetta con la sigla SPF che sta per fattore di protezione solare. Si tratta di un valore numerico che va 6 a 50+ che usa, come parametro di riferimento, la comparsa di eritema e misura la capacità protettiva del prodotto solare dai raggi UVB che sono appunto i responsabili degli eritemi solari (scottature). Più è elevato il valore di SPF, maggiore è la protezione garantita alla pelle. In termini più tecnici, l’SPF rappresenta il rapporto fra la dose minima che causa eritema sulla pelle protetta da un prodotto per la protezione solare e la dose minima che causa eritema sulla stessa pelle non protetta. Per esempio, una persona che può stare al sole senza scottarsi per 10 minuti, con un filtro solare a protezione 10 potrà stare al sole senza scottarsi per 100 minuti.
Una crema con alto SPF (protezione UVB) non garantisce automaticamente una protezione adeguata contro i raggi UVA. Per avere la certezza che il prodotto solare sia efficace anche contro i raggi UVA, occorre leggere l’etichetta per vedere se è presente il simbolo UVA in un cerchio, il quale indica che la protezione UVA minima è pari ad almeno 1/3 del valore SPF.
Le creme solari, una volta aperte, hanno una durata limitata nel tempo indicata dal simbolo PAO – Period After Opening, rappresentato in etichetta da un barattolo con un numero seguito dalla lettera "M", che specifica i mesi in cui il prodotto resta sicuro dopo l’apertura. A differenza del PAO, l’eventuale data di scadenza riportata sulla confezione si riferisce al prodotto integro, non aperto e correttamente conservato.
In genere, il PAO varia da 6 a 12 mesi, ma può differire in base alla formulazione e alle caratteristiche specifiche del singolo prodotto. Questo significa che, dopo l’apertura, la crema solare dovrebbe essere utilizzata entro quel periodo per avere garanzia di un’efficace protezione. Anche se non ancora formalmente scaduta, una crema solare aperta da molto tempo può perdere efficacia: con il tempo, infatti, i filtri UV possono degradarsi, riducendo la capacità protettiva della crema con il rischio che se anche viene applicata correttamente, la cute può essere esposta ai danni dei raggi ultravioletti, con conseguente aumento del rischio di scottature, invecchiamento precoce e altri problemi cutanei.
Inoltre, un prodotto alterato può diventare terreno fertile per la proliferazione di batteri o funghi, specialmente se è stato usato per molto tempo o conservato in modo non corretto. Questo può portare a reazioni indesiderate come irritazioni, allergie o persino infezioni cutanee. Se noti qualcosa di strano nella crema, come un cambiamento di consistenza, un odore sgradevole o una separazione evidente tra le componenti, è meglio non usarla e sostituirla con un prodotto nuovo. Per questo motivo, è importante osservare sempre l’aspetto e l’odore della crema solare prima di utilizzarla.
La protezione della pelle passa anche dalla scelta di un solare integro e correttamente conservato.
La pelle dei bambini è più sensibile rispetto a quella degli adulti, e i danni al DNA provocati dai raggi ultravioletti (UV) possono avere conseguenze a lungo termine. Le scottature subite durante l’infanzia e l’adolescenza potrebbero rappresentare infatti un importante fattore di rischio per lo sviluppo di tumori cutanei in età adulta. Per questo motivo, i più piccoli devono essere protetti con particolare attenzione.
L’esposizione solare dei bambini deve sempre avvenire con un’adeguata protezione e nelle fasce orarie più sicure: le prime ore del mattino o il tardo pomeriggio. Nelle ore centrali della giornata i bambini dovrebbero rimanere all’ombra oppure, se non è possibile evitare l’esposizione diretta, è importante proteggerli con occhiali da sole con lenti scure, cappelli a tesa larga (per coprire testa, viso, orecchie e occhi) e indumenti leggeri ma coprenti. È raccomandato l’uso di creme o spray solari ad alta protezione (SPF 50 o 50+), anche quando i bambini si trovano all’ombra.
I neonati e i lattanti fino a 6 mesi non devono essere esposti direttamente alla luce solare, soprattutto quando l’indice UV supera il valore di 3.
L’indice UV è un numero che indica l’intensità della radiazione ultravioletta a livello del suolo e la sua capacità di produrre effetti biologici sull’uomo. Va da 1 a 13: più è alto il valore, maggiore è il rischio di danni per la pelle e gli occhi, e minore è il tempo necessario affinché questi danni si manifestino.
E’ possibile mantenersi aggiornati consultando il sito di ARPAE al seguente link: https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/meteo/previsioni-meteo/previsioni-uv/previsioni-uv .
Non dimentichiamo però che, come indicato dalla Società Italiana di Pediatria e dallo IOR, un’esposizione sicura e controllata alla luce solare comporta diversi benefici per l’organismo, poiché:
- favorisce la sintesi della vitamina D, fondamentale per l’assorbimento del calcio e la sua fissazione nelle ossa;
- contribuisce alla regolazione del ritmo sonno-veglia;
- aiuta a migliorare alcune malattie cutanee, come la psoriasi e la dermatite atopica;
- influisce positivamente sull’umore, grazie all’attivazione di alcuni meccanismi biologici.
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Ultimo aggiornamento: 17 luglio 2025, 08:46