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Interruzione volontaria della gravidanza (IVG) – L. 194/78
Quando, valutate tutte le altre possibili soluzioni, si decide di ricorrere all’interruzione della gravidanza, è bene sapere che le strutture sanitarie pubbliche consentono tale prestazione in presenza delle seguenti condizioni:
- non devono essere trascorse più di 12 settimane e comunque entro i primi 90 giorni di gravidanza;
- entro questo tempo è necessario presentarsi a un consultorio familiare o al ginecologo di fiducia con il documento d’identità valido e un test di gravidanza positivo eseguito presso un laboratorio analisi;
- il ginecologo del consultorio, dopo una visita e una valutazione del caso, rilascia il certificato necessario per sottoporsi all’IVG (questo certificato può essere richiesto anche al proprio ginecologo di fiducia o al medico di famiglia). Viene assicurato anche il collegamento con i reparti ospedalieri di riferimento per l’esecuzione dell’intervento;
- se una minorenne chiede l’IVG senza il consenso di chi esercita la patria potestà, il consultorio segue il percorso di certificazione con la relazione del giudice tutelare. Il consultorio garantisce la riservatezza dei colloqui per ogni problematica legata al percorso di interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Fornisce anche assistenza psicologica su richiesta, informazioni su associazioni di volontariato ed eventuale coinvolgimento dei Servizi Sociali. Informazioni presso i Consultori Familiari
PARLIAMO DI
Salute donna
Ultimo aggiornamento: 31 gennaio 2022, 09:56