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Tenere alta l’attenzione sulla polmonite, promuovere la vaccinazione anti-pneumococcica come arma efficace di prevenzione, riaprire i centri antifumo con corsi finalizzati a smettere di fumare. Sono alcuni degli impegni assunti dalle aziende sanitarie ferraresi ed evidenziati in occasione della Giornata Mondiale della Polmonite (World Pneumonia Day) che si celebra in tutto il mondo il 12 novembre.

La polmonite - un’infezione dei polmoni che può interessarne uno o anche entrambi – è una patologia infettiva che si presenta con elevata incidenza nelle nostre realtà, anche in epoca pre-Covid, e che a livello globale determina il più alto numero di morti: 2,5 milioni nel 2019 fra cui quasi 700.000 bambini. Una malattia potenzialmente curabile e prevenibile.

La vaccinazione anti-pneumococcica è uno strumento efficace per prevenire la polmonite e le sue complicanze – dichiara Roberto Mantovani, Direttore dell’Unità Operativa di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Azienda USL di Ferrara. Durante le visite ambulatoriali, a seconda della problematica del paziente, consigliamo la vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica in accordo con il Servizio di Igiene Pubblica”.

La vaccinazione antipneumococcica viene offerta attivamente e gratuitamente in età pediatrica (nel corso del primo anno di vita), alle persone di qualunque età con patologie croniche che rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie invasive da pneumococco e, dal 2017, alle persone che compiono 65 anni nell’anno in corso.

Anche per quest’anno, è possibile la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con i vaccini contro lo pneumococco coniugato “20 valente” (per i nati nel 1957 e per i cronici di tutte le età non ancora vaccinati) e l’offerta del vaccino antinpneumococcico polisaccaridico purificato 23 valente (per i nati nel 1956 e per i cronici di tutte le età, vaccinati nel corso della precedente stagione con il vaccino coniugato, al fine di completare il ciclo vaccinale sequenziale che non prevede ulteriori dosi di richiamo).

Nella lotta contro la polmonite, è importante anche la battaglia contro il fumo. “Stiamo lavorando per la riapertura dei centri antifumo nel 2023, interrotti durante l’emergenza Covid ma importanti per aiutare i fumatori nella cessazione del fumo, quale strumento di grande prevenzione non solo per le polmoniti ma per tutte le patologie dell’apparato respiratorio. L’auspicio è di ricominciare gli incontri di gruppo il prossimo anno nella sede storica della Casa della Salute di Copparo” anticipa il dott. Mantovani.

I pazienti con polmonite grave, che richiedono un trattamento in ambito ospedaliero, hanno rappresentato nel 2019 oltre il 7% delle diagnosi di ricovero nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara. Nell’Unità Operativa di Pneumologia del S. Anna - diretta del prof. Alberto Papi - i pazienti con polmonite sono stati oltre il 30% dei pazienti ricoverati nel 2019. Una problematica clinica quindi molto comune nelle nostre realtà, anche in forma severa. Il Covid-19 ha sicuramente aggravato la situazione; a livello polmonare, infatti, l’infezione da Sars-Cov2 determina una polmonite particolare a focolai multipli in entrambi i polmoni.

La polmonite è un’infezione dei polmoni che può interessarne uno o anche entrambi. Questa malattia porta ad un’infiammazione del polmone, con accumulo di liquidi e cellule infiammatorie negli spazi alveolari dove normalmente avviene la respirazione. Questo impedisce che avvengano i normali scambi polmonari che fanno entrare l’ossigeno e allontanare l’anidride carbonica. La polmonite può essere di diversa gravità: dalle forme lievi simili all’influenza, sino alle forme gravi con insufficienza respiratoria (quando i polmoni non riescono più a svolgere in maniera adeguata la loro funzione per garantire l’ossigeno all’organismo) e talvolta anche mortale. L’evoluzione della patologia è legata a diversi fattori: dall’età, alle patologie respiratorie preesistenti, alle concomitanti altre patologie e alle cause dell’infezione. Il batterio più comunemente implicato è lo Pneumococco e il virus che si riscontra più facilmente è quello influenzale. Per entrambi gli agenti infettivi sono disponibili efficaci vaccinazioni (anti pneumococcica e antiinfluenzale), altamente raccomandate negli anziani e soggetti a rischio (ad esempio con patologie respiratorie o cardiologiche). Altre vaccinazioni sono raccomandate dal piano nazionale in queste popolazioni per ridurre il rischio di eventi infettivi, come la pertosse, che nei soggetti fragili e anziani possono determinare quadri clinici importanti a livello polmonare.

L’inquinamento ambientale contribuisce in maniera sostanziale ad aumentare i gravi rischi della polmonite. Sono i pazienti fragili, in età infantile e in età avanzata in particolare, ad essere più esposti ai rischi più elevati. E sono i Paesi più poveri a pagarne il costo più alto: il 90% delle morti per polmoniti avviene in questi paesi.

Per le varie tipologie di polmonite mette in rilievo il prof. Papi - valgono le norme di prevenzione, fra cui: vaccinazione (abbiamo vaccini efficaci per i germi responsabili: dall’anti-influenzale, all’anti-pneumococcico, al vaccino per il Covid-19), evitare il fumo di sigaretta che riduce le difese dell’apparato respiratorio, compresa l’esposizione al fumo passivo (in particolare nell’età infantile). Le misure per la riduzione dell’inquinamento ambientale potranno ulteriormente contribuire a ridurre i rischi gravi che possono produrre le polmoniti: una vera emergenza sanitaria nei Paesi poveri, e non solo”.

Nella foto, da sinistra: Roberto Mantovani e Alberto Papi

Ultimo aggiornamento

11-11-2022 11:11

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