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Una campagna di immunizzazione, ad alta adesione, che verrà ulteriormente rafforzata ampliando la platea dei neonati beneficiari. E’ quella relativa alla profilassi contro la bronchiolite da virus respiratorio sinciziale, avviata tra ottobre e novembre con adesioni molto elevate dalla Regione Emilia Romagna, e che ora viene potenziata.  

La profilassi promossa dalla Regione Emilia-Romagna, come da raccomandazione della Società Italiana di Neonatologia, doveva essere offerta, su base volontaria, a tutti i bambini nati tra ottobre 2024 e febbraio 2025, cioè nel periodo di maggiore circolazione del virus.

Ora però la somministrazione del nirsevimab (l’anticorpo monoclonale utilizzato per l’immunizzazione) verrà offerta anche i nati di settembre 2024 ed estesa fino ai nati di marzo 2025.

Alla base di tale ampliamento, come spiegato dalla stessa Regione, c’è il fatto che quest’anno il periodo epidemico del Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) sembra ritardare, ed è atteso per metà/fine dicembre, probabilmente con un prolungamento al mese di marzo compreso.

In provincia di Ferrara l’immunizzazione è stata offerta, dal 1 novembre 2024, a tutti i nuovi nati prima della dimissione dall’ospedale ed anche ai nati di ottobre che sono stati successivamente richiamati, appena è stato disponibile il farmaco.  

A seguito delle nuove indicazioni della Regione però, dalla prossima settimana, verranno richiamati anche i circa 150 nati nel mese di settembre, ai quali verrà offerta la possibilità della profilassi.

Va anche ricordato che da ottobre è stata avviata anche una campagna di informazione dei genitori, nei corsi di accompagnamento al parto, con il supporto dei Pediatri di libera scelta, delle Pediatrie di Comunità e dei Consultori che insieme ai Neonatologi sono stati, e continueranno ad essere, a disposizione per dare tutte le informazioni necessarie.

Il Virus respiratorio sinciziale

Il Virus respiratorio sinciziale a causa della sua alta contagiosità e della sua potenziale gravità costituisce un grave problema di salute pubblica. E’ infatti la principale causa di infezioni respiratorie potenzialmente gravi nella popolazione pediatrica. Si stima che il virus VRS sia responsabile di circa il 70% di tutte le bronchioliti e del 25 % delle polmoniti nei bambini di età inferiore a 12 mesi. Inoltre circa il 40% di bambini che hanno avuto la bronchiolite da virus sinciziale, può sviluppare negli anni successivi broncospasmo ricorrente e/o asma bronchiale.

L’infezione da VRS che nei bambini più grandi e negli adulti può presentarsi con i sintomi di una comune infezione respiratoria, soprattutto nei primi mesi di vita può essere causa di un quadro di bronchiolite grave che può portare al ricovero in ospedale nei reparti di Pediatria o di Terapia Intensiva non solo dei bambini che presentano particolari condizioni di rischio, ma anche dei nati a termine. 

L’immunizzazione

La profilassi, negli anni passati era riservata esclusivamente ad un limitato numero di bambini ad alto rischio (i nati estremamente pretermine o con patologie cardio-respiratorie, malformazioni congenite, immunodeficienze, ecc.) in cui era necessario somministrare un anticorpo monoclonale specifico una volta al mese durante la stagione epidemica invernale.

Nel 2023 è stato approvato dagli enti regolatori un nuovo farmaco (nirsevimab) anticorpo monoclonale in grado, con una sola somministrazione intramuscolo, di proteggere i neonati/lattanti durante la stagione epidemica, senza necessità di richiami mensili.

A cura di

Ufficio Stampa

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44123 - Ferrara

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Ultimo aggiornamento: 09 dicembre 2024, 13:26