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Una giornata all'insegna della sensibilizzazione, dell’educazione nelle scuole, della prevenzione e del contrasto, e della promozione dei percorsi attivi per uscire da situazioni di violenza. È quanto messo in campo dalle Aziende Sanitarie ferraresi in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne che non si ferma il 25 novembre ma oltre all’impegno costante sono state predisposte 15 iniziative, alcune delle quali proseguono per diverse settimane.

Convegno/evento “Voce e Azione: un impegno contro la violenza alle donne”

“Voce e Azione: un impegno contro la violenza alle donne”. È questo il titolo del convegno/evento, organizzato dalle Aziende Sanitarie ferraresi, con il patrocinio del Comune di Ferrara e con la collaborazione del Centro Universitario di Studi sulla Medicina di Genere, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Dopo i saluti delle assessore comunali Cristina Coletti e Angela Travagli, che hanno ribadito l’impegno e collaborazione dell’Amministrazione estense, nel continuare a lavorare su progetti e azioni di contrasto alla violenza di genere, è stata la volta della direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi Monica Calamai. “L’impegno delle due Aziende sul fronte della parità di genere rappresenta il punto di partenza per favorire la creazione di una cultura che possa contrastare e prevenire i fenomeni di violenza sulle donne. Stiamo lavorando - ha ricordato la direttrice - al terzo Bilancio di Genere, il secondo che verrà redatto congiuntamente da Ausl e Aosp, e continua l’attività di formazione specifica delle nostre professioniste e professionisti e la creazione di percorsi e protocolli ad hoc per la presa in carico delle donne vittime di violenza che si rivolgono ai servizi sanitari sul territorio”.

Il convegno ha affrontato il tema della violenza partendo dalle giovani generazioni, con gli interventi della docente di scuola media secondaria Stefania Santi e Anna Ruggeri dirigente psicologa UO Psicologia Clinica e di Comunità, Spazio Giovani e Centro LDV AuslFe, e con l’esibizione degli studenti dell’istituto Copernico-Carpeggiani di Ferrara che hanno intonato il brano rap “Non è normale che sia normale”, scritto da studenti dello stesso istituto nel 2019 ed il brano “Come eroi”.

È seguito il focus sulla gestione dei casi di violenza da parte dell’emergenza urgenza, con il nuovo percorso per la presa in carico nei PS provinciali, illustrato dalla professoressa Rosa Maria Gaudio, responsabile UOS Medicina Legale Ospedaliera AospFe. Laura Curti, infermiera del 118 ha invece spiegato il suo percorso formativo per diventare specialista nella tutela e Assistenza di donne vittime di violenza. Infine Chiara Pesci, direttrice UOC Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza AospFe, ha portato la sua forte testimonianza rispetto ai tanti casi di violenza visti durante la sua esperienza professionale nell’emergenze urgenza.   

Testimonianze appassionate anche quelle di due giovani sorelle e attiviste Clara e Laura Daphne Marziali, che hanno raccontato le proprie esperienze e portato all’attenzione il tema ancora più delicato della violenza sulle donne con disabilità. 

A chiudere è stato l’intervento della direttrice UOC Psicologia Clinica e di Comunità AuslFE, Rachele Nanni che ricordato come le percentuali di donne che non denunciano siano altissime (l’80%) e fornire loro supporto psicologico è ancora più complesso perché spesso continuano a vivere col partner violento.

Ad aggiungere emozioni al pomeriggio intenso di contenuti, sono state le esibizioni canore di Cinzia Magri ed Emma Fogli, ed i balletti proposti da Sara Lamborghini e Massimo Leccese, e da Federica Massa.

Mostra Cenere, inaugurazione del percorso espositivo in Cittadella S. Rocco

Chiamatemi Cenere e sono una delle tante sopravvissute. Dalla cenere del mio trauma tornerà a sbocciare un fiore”. Inizia così il percorso espositivo inaugurato il 25 novembre nell’anello della Cittadella S. Rocco di Ferrara, nel corridoio adiacente alla biblioteca rossa, subito a sinistra dell’ingresso principale di corso Giovecca, dove rimarrà visitabile fino al 25 febbraio 2025.

La mostra - composta da una dozzina di suggestivi disegni, che raccontano l’abisso della violenza subita, ma anche la rinascita di una “sopravvissuta” come la stessa autrice si definisce – porta il nome di “Cenere”, lo pseudomino che l’artista ha scelto per tutelare la sua identità e raccontare il suo percorso di uscita dalla violenza attraverso le sue opere, dalla ferita alla rinascita.

Al taglio del nastro erano presenti la direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi Monica Calamai, la direttrice del Distretto Centro Nord Marilena Bacilieri, la prof.ssa Tiziana Bellini del Centro Universitario di Studi sulla Medicina di Genere e i rappresentanti di UDI, Centro Donna e Giustizia, SPI CGIL e CGIL Ferrara, che hanno convintamente aderito e collaborato alla realizzazione della mostra con il patrocinio degli Assessorati alle Politiche Sociosanitarie e Pari Opportunità del Comune di Ferrara.

È una giornata molto importante che pone l’attenzione e il focus sulla violenza di genere che va oltre la violenza sulle donne e che fa parte di un problema più ampio del gender gap profondamente radicato nelle culture” fa gli onori di casa la direttrice generale Monica Calamai, sottolineando “l’importanza di fare rete con tutte le istituzioni per indurre processi di cambiamento”.

La necessità di lavorare sulla dimensione culturale è stata ripresa da Elisa Veronesi della segreteria dello Spi Cgil, che ha illustrato il “percorso espositivo dei disegni collocati in serie fortemente simbolici per dare voce al trauma, dall’immagine della donna spezzata a quella che rinasce circondata da fiori che sbocciano”, da Susanna Garuti Cgil Ferrara che ha ricordatoil ruolo delle organizzazioni sindacali, sempre presenti nel promuovere azioni di prevenzione e contrasto alla violenza” e da Daria Baglioni, coordinatrice del progetto “Uscire dalla violenza” del Centro Donna e Giustizia, che portando i saluti di Paola Castagnotto ha ricordato la “radice culturale e sociale di questo drammatico fenomeno pandemico che va affrontato offrendo nuove prospettive”.

Una riflessione che può e che deve necessariamente coinvolgere le giovani generazioni, anche per riconoscere i primi sintomi sbudoli e nascosti della violenza, come dimostrato dalla forte collaborazione con il mondo delle scuole. “Il ruolo delle famiglie e della scuola è fondamentale per educare i giovani e invitare i ragazzi a riflettere” evidenzia Irene Gigante, insegnante e referente della commissione benessere e salute dell’Istituto Einaudi, davanti al percorso espositivo sul tema della violenza nei confronti delle donne realizzato con opere degli studenti di alcune scuole ferraresi. In particolare il percorso “Donna” è stato curato dall’IIS Luigi Einaudi di Ferrara mentre il percorso “E’ bello essere donna” è stato curato dalla classe 3B della scuola secondaria di primo grado Piero Angela di Baura (IC Don Milani Ferrara) e dalla scuola secondaria di primo grado Matteo Maria Boiardo IC Alda Costa.

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Ultimo aggiornamento: 04 dicembre 2024, 12:19