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Cresce ancora la rete dei servizi a disposizione della popolazione della provincia di Ferrara, nelle strutture sanitarie più vicine alle persone.

All’interno della Casa della Comunità di Comacchio è stato attivato l’ambulatorio per proseguire la propria terapia oncologica il più vicino possibile a casa. Ciò grazie al progetto di oncologia territoriale “On Connect” (già avviato dall’autunno del 2023 presso la Casa di Comunità Cittadella S. Rocco di Ferrara) diretto dal Dott. Guido Margutti – responsabile dell’UO oncologia territoriale.

Il progetto si inserisce all’interno del più vasto orizzonte della “Rete oncologica ed emato-oncologica dell’Emilia-Romagna” ed è possibile grazie alla stretta collaborazione con il Dipartimento di Cure primarie e degli Infermieri di Famiglia e di Comunità.

“On Connect” è pensato proprio per dare ulteriore sviluppo all’oncologia di prossimità, estendendo i trattamenti oncologici - nel rispetto di principi di qualità e sicurezza - anche presso le strutture di primo livello della Rete Oncologica (Case ed Ospedali di Comunità), fino al domicilio dei pazienti.

“A Comacchio abbiamo una Casa della Comunità grande, estremamente attrezzata e con tanti servizi intorno – sottolinea Nicoletta Natalini, Direttrice generale delle Aziende sanitarie ferraresi - e l’aver attivato qui anche questo servizio rappresenta un modo dell'Azienda per dimostrare alla cittadinanza quanto tiene a che questa struttura sanitaria funzioni al meglio, e anche l'attenzione verso i singoli pazienti”.

“OnConnect – spiega Guido Margutti responsabile dell’UO oncologia territoriale – offre la possibilità di assistere i nostri pazienti oncologici il più vicino al proprio domicilio. Si tratta di pazienti selezionati, già una trentina quelli che accedono all’ambulatorio di Comacchio, seguiti da tempo presso i nostri centri, con necessità che possono essere diverse da altri pazienti oncologici, e per i quali un servizio il più vicino possibile a casa rende anche la tollerabilità alla terapia e l'accoglienza più adeguata.”

I presupposti dello sviluppo di un’oncologia territoriale si basano, infatti, sulla consapevolezza che la lunga storia della malattia oncologica alterna momenti di acuzie, che devono essere obbligatoriamente gestiti all'interno dell'ospedale, a lunghe fasi di cronicità, nelle quali deve essere privilegiato un contesto di vita quotidiana, con bassa intensità di cura.

La disponibilità di farmaci molto efficaci, somministrabili per via orale, e di altri endovenosi con bassa complessità di somministrazione, rende ulteriormente possibile un’organizzazione flessibile delle cure, in grado di coniugare i bisogni del paziente con quelli di gestione della terapia.

Il progetto integra nel percorso di cura altre importanti figure professionali, ed in particolare l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, con il compito di sviluppare un monitoraggio proattivo dei trattamenti per favorire la massima aderenza alle cure e migliorare la gestione dei possibili effetti secondari.

Determinante, a tal proposito, anche la Telemedicina, che rappresenta un’ulteriore significativa innovazione in ambito sanitario. L’esperienza ha mostrato la potenza di questo strumento nel mantenere un contatto fra i pazienti e gli operatori sanitari, rappresentando quindi una modalità importante per la continuità delle cure, grazie a strumenti che mantengano le relazioni fra paziente e medici anche al di fuori dell’ospedale.

A cura di

Ufficio Stampa

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44123 - Ferrara

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Ultimo aggiornamento: 15 aprile 2025, 10:38