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A poche settimane dalla giornata Giornata Nazionale contro la Violenza sugli Operatori Sanitari e Sociosanitari, un nuovo episodio di aggressione al personale sanitario, purtroppo, si è verificato ieri (03.04.2025 ndr): uno duro scontro tra un medico di medicina generale ed il familiare di un assistito per il quale il professionista ha dovuto richiedere l’attività delle forze dell’ordine per riprendere il proprio lavoro.

Episodi di aggressioni fisiche e verbali che – per fortuna – continuano a fare notizia per la loro gravità: “Esprimo a titolo personale, oltre che delle Aziende Sanitarie ferraresi, la mia più profonda e sentita solidarietà alla professionista coinvolta nell’episodio di violenza – commenta Nicoletta Natalini, Direttrice Generale Aziende Sanitarie ferraresi - Il medico di medicina generale è per sua natura il punto più prossimo alla popolazione e per questo primo riferimento elettivo per i suoi assistiti; rappresenta per questo una delle figure chiave da cui partire, in alleanza tra le persone, per ri-costruire un patto di fiducia, tra professionisti e pazienti. Un gesto che deve indignare e far reagire tutta la comunità, oltre a chi opera in sanità”.

Frequentemente, le aggressioni verbali e fisiche riguardano personale medico e sanitario ospedaliere, ma - come dimostra il caso riportato dalla cronaca locale – non ne sono esclusi i medici di medicina generale ed i professionisti che assicurano assistenza sul territorio.

Il grave accaduto offre l’occasione per riflettere sulla necessità di riportare a livello generale la consapevolezza verso il lavoro di grande responsabilità svolto dal medico di famiglia e da tutto il personale medico.

La scelta delle terapie, degli accertamenti e indagini necessarie per conoscere ed esplorare le condizioni di salute di un paziente (fare diagnosi), è uno dei complessi compiti dei medici. Fa proprio parte di quel “patto”, di quella fiducia che sta alla base della relazione di cura, comprendere che spetta al medico, sulla base dell’appropriatezza prescrittiva, indirizzare il paziente nel percorso di cura.

Lo si afferma spesso, ma è bene comunque ribadirlo, che la prescrizione inappropriata non fa mai bene: può fa male all’assistito (si pensi a farmaci non necessari, ad esami diagnostici superflui,..), riduce le possibilità di cura a chi ne ha davvero bisogno allungando la presa in carico, genera inefficienze e spreco di risorse.

Fare propri questi principi significa ri-costruire il patto di fiducia alla base di ogni relazione di cura, ristabilire ruoli e responsabilità consapevole che lo si fa per la propria salute ed al contempo per la salute ed il rispetto della comunità in cui viviamo, a partire dal personale sanitario.

A cura di

Ufficio Stampa

Via Cassoli, 32
44123 - Ferrara

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Comunicato (stampa)

Ultimo aggiornamento: 04 aprile 2025, 20:21