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Anche a Voghiera è attivo il servizio di Infermiere di famiglia e comunità (IFEC).

Da lunedì 13 marzo funziona con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per la salute della comunità locale, attraverso un’assistenza sempre più proattiva e vicina al paziente sul territorio.

Il servizio, che si trova all’interno di uno dei locali del Centro civico di Voghiera, è stato presentato questa mattina dalla giunta comunale guidata dal sindaco Paolo Lupini, i rappresentati dell’Azienda Usl Ferrara, con il direttore del distretto sanitario Centro Nord Marco Sandri e la responsabile della Direzione infermieristico tecnica Marika Colombi e altri rappresentanti del terzo settore.

Nel centro civico oltre all’ambulatorio Ifec sono presenti anche una serie di altri servizi socio-sanitari.

L’Infermiere di famiglia e comunità è una figura professionale che nel Ferrarese è operativa dal dicembre 2021 e che si sta espandendo in tutti i comuni della provincia.

Il sindaco Paolo Lupini esprime soddisfazione per la presenza del servizio sul territorio comunale: “Ringrazio e accolgo con grande piacere la presenza dell'Infermiere di Famiglia e Comunità nel territorio di Voghiera. È un servizio importante che risponde ai bisogni dei cittadini per fare fronte alle criticità sanitarie e sociali. E’ rivolto, in modo particolare, alla popolazione anziana ed alle persone più fragili.
Un servizio che è l’ulteriore arricchimento del welfare presente nel nostro comune che va ad integrarsi ed a collaborare con il lavoro dei medici e delle associazioni locali. Un sentito ringraziamento a chi lo ha reso possibile”.

La direttrice generale delle Aziende sanitarie di Ferrara Monica Calamai, in occasione dell’attivazione della nuova cellula IFEC afferma che “puntare sull’infermiere di famiglia e di comunità è una precisa scelta di politica sanitaria mirata ad un’assistenza sul territorio sempre più proattiva e vicina al paziente. Scelta che si addice molto bene al contesto del Ferrarese, soprattutto nelle aree più ‘rarefatte’ e periferiche. A Voghiera i due infermieri IFEC potranno sicuramente fornire un utile contributo”.

Anche per questo territorio l’infermiere di famiglia e comunità, sebbene sia un servizio pubblico, sarà in grado di fornire risposte adeguate al contesto in cui opera” tiene a precisare durante la presentazione la direttrice dell’area Tecnico-infermieristica di AuslFe Marika Colombi che sottolinea: “Si tratta inoltre di professionisti selezionati sulla base della loro ampia esperienza professionale e in base a criteri adeguati per riuscire a cogliere anche problematiche e disagi sociali che si potrebbero riverberare sulla salute del paziente”

A Voghiera l’ambulatorio IFEC si trova in Piazza Buozzi n. 17 e funziona grazie agli infermieri Eleonora Paoloni e Laura Stagni (in foto).

Il servizio è aperto al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 18, mentre il Sabato dalle ore 8 alle ore 12.

I contatti: cellulare 3381157049 – ifc.voghiera@ausl.fe.it

L’Infermiere di famiglia e di comunità svolge, inoltre, un ruolo assistenziale in particolare nell’ambito dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato.

Un servizio sanitario importante pensato per fornire la massima assistenza, grazie anche all’utilizzo di percorsi protetti e dedicati che mettano a frutto le potenzialità di questa nuova figura fondamentale soprattutto in un’ottica di medicina del territorio sempre più forte e proattiva, che significa presa in carico più completa e a tutto tondo dell’utente. Un approccio previsto, inoltre, sia nel Piano Sanitario della Regione Emilia Romagna sia nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr) del Governo.

COSA FA L’INFERMIERE DI FAMIGLIA E COMUNITÀ

Per ogni paziente viene predisposto un piano assistenziale personalizzato e quindi mirato ad una presa in carico complessiva e a tutto tondo, che va dalla prevenzione, alla cura e agli aspetti riabilitativi. Il professionista lavora in stretto raccordo col servizio di assistenza domiciliare, con il medico di famiglia dell’assistito e con le altre figure professionali che lo hanno in carico. E nel dettaglio:

Valuta lo stato di salute e i bisogni dei cittadini nelle diverse fasi della vita (bambino, adolescente, adulto e anziano, famiglie e comunità)

Il suo ruolo è assistenziale e in particolare nell’ambito dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, sia in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato.

Valuta i fattori di rischio presenti sul territorio informando ed educando i cittadini, le famiglie e la collettività, promuovendo interventi di prevenzione, incentivando miglioramenti degli stili di vita e correggendo i comportamenti sbagliati;

Supporta le famiglie in difficoltà ad individuare rapidamente eventuali problemi sanitari o sociosanitari per collaborare alla loro risoluzione;

Facilita l’integrazione tra gli ospedali e i Servizi territoriali per dare una risposta appropriata ai bisogni di salute dell’individuo della famiglia e della comunità;

Collabora con tutti i Servizi dedicati alle persone: sanitari, sociali, associazioni di volontariato e di tutela dei cittadini ed enti locali facilitando i percorsi di integrazione e mettendo al centro dell’azione il cittadino.

È presente nel processo di educazione sanitaria per il potenziamento delle autonomie dei cittadini, dei loro familiari e dei loro caregiver, per offrire supporto e sostegno affinché riescano a trovare soluzioni ai loro problemi.

COME SI ATTIVA

Il servizio può essere attivato direttamente dal cittadino, dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta, tramite accesso diretto in ambulatorio, e-mail e contatto telefonico (vedi sopra).

Per ulteriori informazioni su servizi offerti, modalità di attivazione, orari e contatti, è possibile consultare il sito www.ausl.fe.it/argomenti/come-e-dove-curarmi/infermiere-di-famiglia-e-di-comunita

Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:26