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Vivere in autonomia  può sembrare una normale prassi nel percorso di crescita di una persona,  ma nel caso delle disabilità intellettive la vita autonoma rappresenta  una vera e propria conquista. Per questo, da circa un anno, a Bondeno esiste una struttura adibita a un progetto di co-housing,  ovvero di convivenza fra tre adulti con disabilità intellettiva. Queste persone, seguite da un’assistente giorno e notte e da educatori domiciliari solamente nelle ore diurne, condividono gli spazi della casa ventiquattro ore al  giorno, tutto l’anno. 
Il progetto è cogestito con l'Azienda USL di Ferrara, come ricorda la  Direttrice del Distretto Ovest, Caterina Palmonari. Nell'ambito della  programmazione distrettuale socio sanitaria è prevista anche una quota  di assistenza domiciliare educativa e l'erogazione di assegni di cura, a  supporto del progetto di vita delle tre utenti. Per molteplici  ragioni, i tre utenti hanno perso la cura oltre alla presenza del  caregiver e – non avendo mai sperimentato l’autonomia – sarebbero  destinati all’interno  di comunità. 
«Invece, in questo modo, la progettualità si fonda sul  valore di promozione della persona a partire dalle risorse della stessa e  prende avvio dal riconoscimento dell’adulto disabile come portatore di  esigenze di autonomia – spiega il vicesindaco  con delega ai Servizi sociali, Francesca Piacentini –. Si tratta del  secondo progetto di sperimentazione della vita autonoma attivo a Bondeno:  il primo, attivo a Casa Bottazzi, coinvolge gli utenti solamente in  porzioni della giornata, mentre in questo caso  ciascuno dei tre individui ha specifici obiettivi di autodeterminazione  a medio-lungo termine, condivisi e monitorati dall’equipe  disciplinare». 
Nel dettaglio del progetto in questione di co-housing, le  tre persone svolgono mansioni quotidiane dentro la casa,  dalle pulizie alla spesa alimentare sino alle attività ricreative, ma  affrontano anche esperienze fuori dalla struttura, come le uscite sul  territorio o le vacanze estive. Insomma, si tratta in tutto e per tutto  di vita autonoma: un percorso volto a creare  condizioni di “normalità” dando così vita a esperienze che, nonostante  la presenza di assistenti ed educatori, generano benessere psico-fisico  nelle persone e garantiscono loro una buona qualità della vita.
Il percorso è stato avviato con il Fondo Dopo di Noi, espressamente destinato dalla DGR 733/2017 a piccoli interventi di messa a norma, come ricorda la Direttrice Attività Socio Sanitarie, Maria Chiara Bongiovanni e che hanno permesso di utilizzare l'appartamento di una delle tre utenti per il progetto di Co-Housing.
*Comunicato a cura del Comune di Bondeno
Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:05