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E’ trascorso meno di un mese dall’attivazione della Centrale Operativa Territoriale (COT) di Comacchio, situata alla Casa della Comunità cittadina. La COT è attiva dal 7 giugno scorso e svolge la funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti, coinvolti nei diversi ambiti assistenziali (attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere) e dialoga con la rete dell’emergenza-urgenza, con il fine ultimo di assicurare continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria.
Una vera “cabina di regia”, la COT, che - a partire dall’analisi dei bisogni del paziente – garantisce una presa in carico tempestiva e globale grazie alla risposta integrata tra servizi e professionisti. La centrale al momento non viene contattata direttamente dagli utenti ma tutti gli attori del sistema, personale distrettuale e ospedaliero, possono richiedere l’intervento della COT: medici e pediatri di famiglia, medici di continuità assistenziale, medici specialisti ambulatoriali interni, e altri professionisti sanitari presenti nei servizi aziendali e distrettuali nonché personale delle strutture di ricovero intermedie, residenziali e semiresidenziali.
Le recenti “Linee di indirizzo per l'attuazione delle Centrali Operative Territoriali in Emilia-Romagna (Dgr n. 796 del 14/05/2024) indentificano per la provincia di Ferrara quattro COT: oltre a quella di Comacchio, quella di Cittadella S. Rocco - recentemente presentata pubblicamente-, Argenta e Bondeno.
Declinando nello specifico, tra le attività della Centrale, la:
- Transizione ospedale-territorio: facilitare il passaggio dall’ospedale verso i setting assistenziali territoriali più appropriati;
- Transizione territorio-ospedale: facilitare l’accesso a prestazioni sanitarie di casi con bisogni sanitari e/o sociali, quali pazienti in situazioni di fragilità, cronicità complessa e non autosufficienza, indipendentemente dall’età;
- Transizione Territorio-Territorio: facilitare le transizioni da un servizio territoriale ad
un altro come, ad esempio, dalle Cure domiciliari all’Ospedale di Comunità e viceversa, dal domicilio della persona all’Hospice e viceversa;
- Attivazione di ulteriori servizi assistenziali: facilitare i processi qualora il professionista che ha in carico il paziente ritenga necessaria l’attivazione di ulteriori servizi ad esempio: PDTA, telemedicina, fisioterapia, fornitura di ausili protesici, presidi per l’incontinenza, ossigenoterapia.
- Supporto informativo e logistico: la COT garantisce ai professionisti un servizio informativo anche a supporto della pianificazione del percorso assistenziale;
- Raccolta e gestione dati: attraverso l’applicativo identificato per l’accesso e la gestione delle diverse transizioni.
A ciascuna COT vengono assegnati almeno tre infermieri, un’unità di supporto ed un coordinatore aziendale infermieristico di riferimento, anche a valenza trasversale, che avrà la responsabilità del funzionamento della COT, della gestione e del coordinamento del personale.
L’integrazione socio-sanitaria è assicurata dalla figura dell’assistente sociale, del servizio sanitario regionale e/o degli enti locali, essere garantita in presenza o mediante stretto collegamento funzionale.
Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:10