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Le potenzialità delle tecnologie digitali moderne hanno gettato le basi per la buona riuscita del progetto pilota di videovisita-teleconsulto per la gestione territoriale dei pazienti diabetici. La sperimentazione incentrata sulla telemedicina, realizzata dall’Azienda USL di Ferrara, ha dato riscontri promettenti.
L’impiego del teleconsulto nella gestione integrata del diabete di tipo 2 si è dimostrato uno strumento nuovo, efficace e promettente per rafforzare la collaborazione tra specialisti della Diabetologia e medici di medicina generale, migliorando la presa in carico dei pazienti, anche contenendo i tempi di attesa.
È quanto emerso dal report del progetto, nato dall’esigenza di dare risposte efficaci, in modalità innovativa e ad alta capillarità, ai pazienti affetti da diabete in cura all’AUSL Ferrara. La provincia estense è caratterizzata da una forte presenza di popolazione con età elevata, il che si riflette in una prevalenza delle malattie croniche, fra le quali anche il diabete con un dato che supera la media regionale e nazionale e sfiora i 30mila pazienti.
Delle quasi 30mila persone con diabete di tipo 2 residenti a Ferrara e provincia, circa la metà è attivamente seguita presso l’UOC Diabetologia Territoriale, mentre l’altra metà è seguita negli ambulatori dei medici di medicina generale. Questo sistema organizzativo garantisce una presenza capillare a livello territoriale e può trarre grandi opportunità dalla telemedicina.
Il progetto pilota si è svolto da settembre 2023 a maggio 2024, con il coinvolgimento di 2 medici diabetologi e 9 medici di medicina generale della Medicina di Gruppo “S. Anna” della Casa di Comunità Cittadella San Rocco. I professionisti, che hanno creduto fortemente nel progetto, hanno analizzato la consolidata organizzazione dell’assistenza diabetologica, per valutare in questo caso un approccio rinnovato.
Potenziata quindi la gestione integrata fra MMG e specialisti, resa possibile dallo strumento del teleconsulto, attraverso il quale i sanitari hanno potuto confrontarsi nel dettaglio sui casi e sulle diverse opzioni terapeutiche. Questo ha consentito di aprire un canale di comunicazione che era stato difficile da sviluppare pienamente fino a oggi.
In questa fase pilota, sono stati discussi i casi di 35 pazienti con diabete mellito di tipo 2, dei quali 59% femmine e 41% maschi, con età media di 75 anni. Nell’86% dei casi si è avviata una modifica della terapia e nell’89% dei casi il paziente ha ottenuto risposte senza doversi recare fisicamente presso la struttura diabetologica, con una percentuale del 91% di gestione con consulto in telemedicina. Il tempo medio dei teleconsulti è stato di 14 minuti.
Tracciando un bilancio del progetto, il report finale evidenzia che la discussione dei casi in teleconsulto ha impedito, il più delle volte, l’invio del paziente alla struttura specialistica, riducendo i tempi d’attesa e liberando risorse per il sistema sanitario.
Inoltre, viene messo in luce che il confronto con i diabetologi ha permesso di approfondire le conoscenze sulle terapie di ultima generazione e di sviluppare maggiore consapevolezza riguardo alle scelte di trattamento della patologia diabetica.
Le prospettive future prevedono un allargamento di tale esperienza a tutti i medici di medicina generale e il pieno coinvolgimento di tutti gli specialisti afferenti all’UO di Diabetologia Territoriale della provincia di Ferrara.
Realizzato col contributo non condizionante di Boehringer Ingelheim Italia S.p.A.
Ultimo aggiornamento: 25 novembre 2024, 10:52