Vai al contenuto

Contenuto

Ogni minuto, nel mondo, almeno cinque vite vengono perse a causa di un’assistenza sanitaria non sicura. In questo il coinvolgimento dei pazienti e delle famiglie è una strategia fondamentale e può portare a una potenziale riduzione del peso del danno fino al 15%, salvando vite e consentendo un importante risparmio per i sistemi sanitari.

È questo il messaggio che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha diffuso in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, che dal 2019 si celebra il 17 settembre.

Ne parliamo in una nuova puntata di Salute Focus (format web di approfondimento a cura dell'Azienda Usl condotto da Alexandra Boeru) con Rosa Maria Gaudio, direttrice UOC Interaziendale Gestione Rischio Clinico, Emanuele Ciotti, direttore sanitario Ausl Ferrara, Michele Chiarini, responsabile Sicurezza delle Cure dell’AospUniv S. Anna, Enrico Mazzoli, responsabile Sicurezza delle Cure Ausl Ferrara, Giuliana Fabbri, sub commissario sanitario AospUniv S.Anna.

“La giornata della sicurezza delle cure - spiega Rosa Maria Gaudio, direttrice UOC Interaziendale Gestione del Rischio Clinico - è una giornata celebrativa delle attività specifiche verso la sicurezza dei pazienti all'interno dei presidi ospedalieri, ovvero all'interno di tutti i percorsi territoriali che hanno come attività specifica i percorsi assistenziali, diagnostici e terapeutici dei pazienti. Ogni anno l'Organizzazione Mondiale della Sanità, prosegue Gaudio, identifica un argomento in particolare. Quest'anno, post-pandemia, è stato scelto il tema della comunicazione verso il paziente e verso tutti i cittadini. Numerose evidenze dimostrano, infatti, che quando il paziente viene coinvolto dal team sanitario nei percorsi per la propria cura, diventando così attore principale del proprio percorso, esso diventa più collaborativo”.

Le aziende sanitarie ferraresi si stanno muovendo per affrontare in un’ottica interaziendale non solo la gestione del rischio e la sicurezza dei pazienti ma anche della prossimità delle cure. “In questo momento - spiega Emanuele Ciotti, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Ferrara - le due aziende sanitarie della provincia di Ferrara, su questi temi, stanno costruendo un futuro attraverso atti concreti. Abbiamo, per esempio, un'unità operativa interaziendale della gestione del rischio guidata, con una politica precisa, dalla professoressa Rosa Maria Gaudio, affiancata dalla riforma dell'emergenza urgenza che sta attraversando l’Emilia Romagna con molti elementi di innovazione all'interno dei Pronto Soccorsi, come il cambiamento dei percorsi, l’introduzione di nuove figure professionali, modifiche organizzative come quelle del See and Treat e dell'infermiere flussista, l’ottimizzazione dell’emergenza urgenza, e lo sviluppo del tema della prossimità, applicando sia il PNRR sia il DM77. Stiamo attuando in generale cambiamenti significativi per quanto riguarda la gestione dei rischi sia per i pazienti che per gli operatori”.

Quando si parla di sicurezza delle cure è importante capire dove ci sono situazioni e comportamenti a rischio e come intervenire per ridurli o eliminarli. È questo l’obiettivo delle attività di monitoraggio messe in campo dalle aziende sanitarie ferraresi. “Il monitoraggio della sicurezza delle cure - spiega ancora la professoressa Gaudio - è un'attività fondamentale molto specifica che coinvolge tutti i professionisti sanitari. L’ambiente sanitario, paradossalmente, è tra quelli più rischiosi, sia per gli operatori sanitari che per i pazienti. In alcune situazioni dove c'è un certo rischio che difficilmente può essere abbattuto completamente, come la contaminazione di batteri che possono avere particolare virulenza nell'ambito ospedaliero, noi facciamo delle azioni di prevenzione mirate. In questo modo riusciamo a migliorare le attività di tutti i nostri colleghi. Ci sono particolari situazioni che meritano una particolare attenzione e su questo noi garantiamo affidabilità, studio e collaborazione da parte di tutti i professionisti sanitari”.

Andando un po’ di più nello specifico, “per garantire la sicurezza del paziente - spiega Michele Chiarini, responsabile Sicurezza delle Cure dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna di Ferrara -, le aziende possono adottare diverse strategie. Di fondamentale importanza risulta il recepimento delle linee guida che provengono dalla Regione oppure dal Ministero stesso. Le nostre aziende hanno recepito già da anni le linee di indirizzo regionali per la prevenzione della caduta del paziente in ospedale e hanno creato delle procedure apposite, dalla minimizzazione dell’allettamento, all’intervento di un fisioterapista sempre presente per la mobilitazione dell’utente. Rimane fondamentale la continua e mirata formazione, associata alla creazione di una indispensabile sinergia con il paziente, con i familiari e i caregiver. Ogni paziente, quando viene ricoverato, viene valutato periodicamente dal professionista dell'assistenza con una scheda multifattoriale e multidimensionale, ricavando una valutazione di rischio di probabili cadute e conseguentemente può attuare azioni preventive. Ad esempio, si può migliorare l'illuminazione della stanza, verificare la struttura del pavimento, che non deve creare ostacoli, sistemare il mobilio in modo tale da non intralciare il cammino del paziente per spostarsi. Il professionista dell'assistenza deve inoltre educare il paziente all'utilizzo del campanello per chiamare in caso di necessità. Infine, conclude Chiarini, il vestiario del paziente è molto importante, si privilegiano pigiami o tute comode e ciabatte chiuse per evitare scivolamenti”.

E tra le strategie che possono essere messe in atto per garantire la sicurezza e la dignità dei pazienti c’è anche la contenzione. “La contenzione - spiega Enrico Mazzoli, Responsabile Sicurezza delle Cure Azienda Usl di Ferrara - è un atto medico che ha lo scopo di limitare i movimenti e i comportamenti di un soggetto al fine di proteggerlo per evitare danni che può arrecare a se stesso o ad altri. La contenzione, se prolungata, può, avere gravi effetti collaterali per il paziente, sia per la sua integrità fisica, che per la propria integrità psichica. Il personale sanitario che opera all'interno delle nostre strutture, prosegue Mazzoli, ne è ben consapevole, pertanto il coinvolgimento dei familiari, in questi casi, è ancora più importante. Non è un caso che quest'anno l'OMS abbia scelto come tema per la giornata della sicurezza delle cure il coinvolgimento dei cittadini e dei loro familiari nel percorso di cura, perché tutte le evidenze dimostrano che dove c'è il coinvolgimento di familiari, caregiver e pazienti, c'è un miglioramento della sicurezza, sia per il paziente sia per l’intero sistema sanitario”.

Monitorare e cercare soluzioni per ridurre il rischio è l’approccio che le aziende sanitarie ferraresi hanno scelto rispetto al tema della sicurezza delle cure, anche e soprattutto in virtù della “lezione” che ci ha fornito l’emergenza Covid. “La pandemia - spiega Giuliana Fabbri, sub commissario sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S.Anna -, ci ha insegnato ad affrontare l'inatteso. Dobbiamo dare maggiore attenzione alla prevenzione e alla preparazione di programmi per gestire tutti i tipi di emergenze. Dobbiamo lavorare in collaborazione ed intervenire tempestivamente. La comunicazione chiara e coerente, tra professionisti e verso i cittadini, è altrettanto importante. Il rispetto reciproco, l’accortezza nell’utilizzare dispositivi di protezione come le mascherine, è un dovere non solo dei professionisti, ma di tutta la comunità. Altro tema su cui si è lavorato, e si sta lavorando tantissimo, è l’umanizzazione delle cure, tema da continuare a sviluppare e rendere sempre più funzionale”.

Certamente l’emergenza Covid ha anche messo in evidenza l’importanza della presenza dei famigliari e dei caregiver nei reparti di degenza. “L’isolamento - sottolinea la dottoressa Fabbri - ci ha messi di fronte all’impatto negativo sui pazienti causato dall’impossibilità di vedere e poter interagire con i familiari e i caregiver. Pertanto, si è lavorato molto su questo tema, per favorire una condizione di vicinanza al paziente, rispettando, nel caso delle patologie infettive, tutte le procedure di sanificazione e disinfezione, ma senza creare una barriera che non consenta loro di stare vicino ai propri cari”.

GUARDA LA PUNTATA DI SALUTE FOCUS

GUARDA IL VIDEO EDUCATIONAL PER PREVENIRE LE CADUTE

Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:21