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Dal 19 dicembre presso i Pronto Soccorso dell’ospedale del Delta e di Cento è operativo il “See and Treat”, un percorso dedicato ai pazienti i cui problemi possono essere risolti direttamente all’accoglienza evitando diversi passaggi e procedure.
Come funziona? Quali sono le tipologie di problematiche che può gestire? Qual è l'organizzazione che ne consente il funzionamento? Quale è la progettualità più ampia, riguardo al servizio dell'emergenza urgenza della nostra provincia, nella quale è inserito e quali sono i primi risultati?
Se ne è parlato nel corso dell'ultimo appuntamento con Salute Focus Ferrara (format web di approfondimento a cura dell'Azienda Usl di Ferrara, condotto da Alexandra Boeru) con Marika Colombi direttrice Direzione Infermieristica Tecnica Ausl Ferrara, Erika Salvioli responsabile Aree PS e Terapie Intensive provinciale Ausl Ferrara, Daniele Cariani direttore UO Pronto Soccorso Ausl Ferrara, Silvia Gilli infermiera ambulatorio See and treat PS Cento, Sabrina Frignani coordinatrice infermieristica PS Cento, Francesco Attanasio medico tutor Ambulatorio See and Treat PS Cento.
Il percorso See and Treat
Il percorso See and Treat si inserisce all’interno di una più ampia progettualità su base provinciale, finalizzata ad ottimizzare il servizio dell’emergenza urgenza. “L’ambulatorio See and Treat, gestito dagli infermieri - spiega Marika Colombi direttrice Dit Ausl Ferrara - oggi è attivo nei PS dell’Ospedale di Cento e del Delta, ed è in corso di attivazione presso l’Ospedale di Cona. Assieme ad altri elementi, ha la finalità di dare una risposta tempestiva ed efficace ai pazienti con emergenze a bassa complessità, e fornire loro un’assistenza personalizzata”.
“Da qualche mese è attivo anche l’Ambulatorio a Bassa Complessità dentro la Casa della Salute Cittadella San Rocco - ricorda Colombi - che sta permettendo di ridurre l’afflusso delle basse complessità all’Ospedale di Cona, e sta avendo un ottimo riscontro da parte dell’utenza. Pertanto, siamo prossimi attivare un H12 7/7 di questa funzione, e la contestuale attivazione di questo anche presso la Casa della Salute di Comacchio”.
È stata anche introdotta la figura del flow manager, o infermiere responsabile del flusso, che ha la finalità di gestire i flussi e valutare i pazienti in PS, per garantire un monitoraggio e una presa in carico corretta. Parallelamente è stato attivato il bed management su base provinciale, fondamentale per gestire il posto letto in base alle esigenze del paziente.
“La progettualità del See and Treat - spiegato ancora Colombi - ha visto anche, da parte della direzione, il potenziamento delle risorse in tutti e tre i PS. Questa sperimentazione ci vede capofila in regione e ora altre aziende stanno intraprendendo il medesimo percorso, fondamentale ai fini dello sviluppo delle professioni sanitarie”.
See and Treat, come funziona a Cento
L'ambulatorio è frutto di un lavoro organizzativo importante, che su Cento è stato seguito in particolare da Sabrina Frignani Coord. Infermieristica PS Cento. “Il ruolo del coordinatore consiste sia nel fare da collante tra i professionisti che nel supportare l’intero percorso di realizzazione del progetto: fare richiesta delle risorse di cui avevamo bisogno, identificare i percorsi, identificare l’ambulatorio, garantire la corretta formazione agli operatori, ordinare i materiali specifici, gestire le reticenze”.
“L’utenza accede al PS e viene accolta dal triagista che stabilisce il codice di gravità. È una figura formata apposta per essere in grado di valutare le emergenze trattabili attraverso il percorso See and Treat. L’utente - prosegue Frignani - viene poi accompagnato al primo piano, dove è stato predisposto l’ambulatorio del See and Treat e viene preso in carico dall'infermiere dell'ambulatorio stesso. Al termine del trattamento, di cui l’utente viene messo al corrente a partire dal suo ingresso in PS, viene chiusa la pratica e il paziente può tornare a casa, evitando le attese, purtroppo lunghe per i casi lievi, del PS”.
“L'ambulatorio See and Treat è attivo tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00. Le casistiche più frequenti che trattiamo - spiega Silvia Gilli infermiera ambulatorio See and treat PS Cento - corrispondono a codici bianchi e verdi: corpi estranei nell’occhio; l’arrossamento dell’occhio; le abrasioni; le piccole ferite che non necessitano di una sutura chirurgica; la rimozione dei punti di sutura. Gli infermieri sono in grado di gestire cose di questo genere in perfetta autonomia”.
“I pazienti con questo genere di problematiche, normalmente aspetterebbero ore in PS - osserva Gilli - invece, grazie al percorso See and Treat, vengono accolti e trattati da infermieri esperti adeguatamente formati. Quelli che gestiamo infatti si mostrano soddisfatti, ed anche piacevolmente stupiti di aver riscontrato tempi di attesa di massimo un’ora”.
“Se ci rendiamo conto che i sintomi del paziente non rientrano nella casistica See and Treat - conclude l'infermiera - viene contattato il triagista ed il paziente viene reindirizzato nel percorso del PS”.
See and Treat, la formazione specifica
Fondamentale la formazione, continua e specifica, come messo in evidenza sia da Sabrina Frignani, coord. Infermieristico PS Cento che da Erika Salvioli Resp. Aree PS e Terapie Intensive prov. Ausl Ferrara.
“Agli infermieri See and Treat è stata garantita una formazione di 120h, teorica e pratica, quest’ultima gestita attraverso incontri e riunioni tra professionisti, in aggiunta ad un periodo di affiancamento con i medici tutor – illustra Frignani -. Un’altra parte fondamentale di questa formazione, sia per gli infermieri che per i coordinatori, è stata svolta in Toscana, permettendoci di poter vedere nel concreto come applicare i protocolli e creare una sinergia con i colleghi toscani che sta durando nel tempo”.
“Per l’anno 2023 abbiamo previsto ulteriori momenti formativi - aggiunge Salvioli - caratterizzati da laboratori pratici e da eventuali implementazioni di altri protocolli. Al momento le casistiche che possiamo trattare al See and Treat sono 24, ma il presupposto è quello di implementarli”.
“Negli ultimi mesi – prosegue Salvioli - abbiamo introdotto un nuovo sistema informatico che comprende ad esempio la scheda infermieristica, dove vengono segnate tutte le attività svolte con il paziente, al fine di poter documentare costantemente tutto ciò che viene fatto. Riteniamo, e speriamo, che tutte queste azioni possano portare ad un miglioramento del trattamento del paziente, che è il nostro principale obiettivo. Al fine di verificare ciò che i cittadini percepiscono rispetto al percorso See and Treat, abbiamo anche pensato ed elaborato una sorta di questionario molto semplice che possa raccogliere tali informazioni. Per noi è necessario non solo misurare le ricadute effettivamente misurabili con dei dati ma anche le ricadute su ciò che l’utente percepisce”.
Il medico Tutor
Naturalmente, pur essendo un ambulatorio a gestione infermieristica, presso il See and Treat è comunque prevista la figura del medico. “Il nostro compito - interviene Francesco Attanasio medico tutor Ambulatorio See and Treat PS Cento - è quello di formare gli infermieri per far sì che possano gestire i casi a bassa complessità in autonomia. Il paziente viene visitato e la patologia viene risolta dall’infermiere, ma con la nostra supervisione. Il medico è in ogni caso sempre presente. Il nostro compito, insieme agli infermieri, è stato anche quello di stilare dei protocolli sui quali basarsi per poter affrontare e gestire correttamente le piccole patologie. Fino ad oggi non ci è mai capitato di riscontrare mancanza di fiducia da parte dell’utenza, per quanto riguarda questo tipo di percorso, anzi, al contrario, hanno mostrato grande soddisfazione”.
“L’individuazione dei medici tutor, che collaborano per i primi sei mesi con gli infermieri formati al See and Treat, è stata fatta coinvolgendo il gruppo degli strutturati più esperti - spiega Daniele Cariani Dir. UO Pronto Soccorso Ausl Ferrara -. Così, sono stati individuati professionisti che hanno seguito l’affiancamento degli infermieri sia al Delta che a Cento. Questa stessa modalità verrà poi attuata anche a Cona. Abbiamo elaborato i protocolli, sulla falsa riga di quelli toscani, dove è nato il See and Ttreat, calandoli nella nostra realtà, partendo con ben 24 patologie arruolabili”.
I primi dati
“Il progetto sperimentale del See and Treat ha l’obiettivo di accorciare i tempi di attesa dei pazienti che si recano al PS con problematiche a bassa complessità, per i quali - ribadisce il direttore dell'UO Pronto Soccorso Ausl Ferrara - rientrando nei canoni dei codici minori, ci sarebbero inevitabilmente molte ore di attesa prima di essere trattati. Ad oggi al PS di Cento sono stati processati 52 casi di See and Treat, al Delta 40, tutti risolti con un tempo non superiore ad un'ora”.
“Tra le misure organizzative, oltre alla corretta gestione dei posti letto - conclude Cariani - è necessario che funzioni l’operatività dell’ambulatorio See and Treat, che associato ad altri percorsi (Fast Track e Abc), può riuscire ad ottimizzare il flusso dei pazienti provando a gestire il problema delle lunghe attese”.
Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:29