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Da 30 anni ottobre è tradizionalmente identificato come il “Mese rosa”, ovvero il mese in cui la “Campagna Nastro Rosa” promuove progetti ed iniziative dedicati al tumore della mammella. Prevenzione, diagnosi precoce, stili di vita, approccio multidisciplinare alle cure, sostegno alle donne.

I temi sono stati al centro del nuovo appuntamento con Salute Focus Ferrara (format web di approfondimento a cura dell'azienda USL Ferrara, condotto da Alexandra Boeru) con Caterina Palmonari, Resp. UO Semplice Screening Oncologici, Epidemiologia e Programmi Promozione Salute AUSL Ferrara, il prof. Antonio Frassoldati, Dir. Dip. Oncologico / Medico specialistico interaziendale e Marcella Marchi, Presidente Andos di Ferrara.

Ad introdurre la giornata, spiegandone gli obiettivi è stata Monica Calamai direttrice generale AUSL Ferrara. “L'obiettivo è quello di diffondere la cultura della prevenzione che è sostanziale per evitare di arrivare troppo tardi di fronte a patologie oncologiche che ancora oggi sono la principale causa di morte per le donne” afferma la direttrice e commissario straordinario dell’Azienda Usl di Ferrara. E continua: “In questo mese ci saranno tante iniziative di sensibilizzazione e di promozione dei corretti stili di vita perché vogliamo che le nostre donne abbiano una parte attiva nel mondo della prevenzione non solo accogliendo quello che proponiamo ma stimolandoci a fare di più”.

Le iniziative in programma per l’intero mese sono 22, hanno preso il via lo scorso 4 ottobre e termineranno il 7 novembre. Si va da incontri pubblici, a camminate, momenti di sensibilizzazione e “insegnamento” ad esempio di tecniche dell'auto-palpazione, fino agli open day per il vaccino anti HPV.

“Partecipare agli screening, in particolare a quello del tumore alla mammella, è fondamentale – afferma Caterina Palmonari Responsabile Unità Operativa Semplice Screening Oncologici, Epidemiologia e Programmi di promozione della salute dell'Azienda USL di Ferrara - perché fare una diagnosi precoce permette ai nostri professionisti di agire tempestivamente per curare e spesso guarire la patologia. Se consideriamo le donne che aderiscono agli screening, la mortalità per questo target è diminuita del 56%.”

Palmonari poi aggiunge: “Nella nostra provincia abbiamo un dato di eccellenza, nel 2021 il 75,5% delle donne ha aderito alla nostra chiamata. L'adesione alta è un traguardo importante frutto di un lavoro costante, ma questo è una dato che dobbiamo far crescere”. Oltre alla chiamata “classica” chiamata per la mammografia rivolta alle donne sopra i 45 anni di età, nella nostra provincia è attivo anche un programma che ha funzione di individuare le donne per cui lo screening non sarebbe sufficiente per loro c'è un rischio maggiore dovuto alla familiarità.

“Per queste donne - evidenza Caterina Palmonari - viene predisposto, dopo una valutazione genetica iniziale, un percorso personalizzato, che prevede un iter diagnostico che si sviluppa a seconda dell'età e della familiarità individuata”.

“La donna con tumore della mammella deve essere trattata da molti specialisti con una forte interazione tra loro” sottolinea il professor Antonio Frassoldati, Direttore del Dipartimento Oncologico/Medico specialistico interaziendale che aggiunge: “Il concetto di multidisciplinarietà si trasforma – prosegue- in una pratica clinica che prevede per ciascuna donna, che è un caso a sé, ci sia un approccio differenziato.”

“Dopo la diagnosi – spiega ancora Frassoldati - la donna grande vive un grande smarrimento, ha mille pensieri e mille paure. Le “case manager” e il centro di senologia di Ferrara con il suo PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale), permettono alla donna di semplificare questo percorso, organizzando esami, visite controlli e tutto quello che è necessario”. E ancora Frassoldati: “Ogni anno vediamo circa 400 nuovi casi con questo tipo di patologia e per ciascuna donna cerchiamo di definire il percorso più appropriato per raggiungere l'obiettivo della guarigione. Non solo, offriamo anche altri percorsi come quelli di supporto psicologico, riabilitativo, nutrizionale ecc.”

“C'è una grande attenzione del sistema sanitario ferrarese al problema del tumore alla mammella e delle donne che lo hanno” rimarca Frassoldati, ribadendo l'importanza della diagnosi precoce.

“Quanto più grande è la malattia nel momento in cui viene diagnosticato, tanto più è possibile che abbia fatto un percorso di diffusione nell'organismo. Da questo punto di vista lo screening ha un merito enorme, basti pensare, ha sottolineato, che la dimensione media dei tumori, in epoca pre screening, era di 2/3 cm, oggi è di meno di 1 cm.”

Molti sono i passi avanti fatti, anche sul fronte dell'individuazione della tipologia di tumore e di conseguenza della cura più adeguata, e sul fronte delle cure stesse.

“Oggi – continua l’oncologo - abbiamo a disposizione nuovi farmaci in grado di agire sui diversi sottotipi di tumori della mammella e addirittura possiamo usare anticorpi monoclonali ai quali agganciare il farmaco chemioterapico che viene trasportato direttamente nella cellula tumorale, o ancora farmaci in grado di riattivare il sistema di difesa e permettere all'organismo di combattere il tumore dall'interno”. E conclude: “Grazie a tutti questi fattori oggi abbiamo modificato, ha concluso l'aspettativa di vita sia in fase iniziale che in fase avanzata”.

Un ulteriore tassello, nel mosaico di interventi volti sostenere le donne e sensibilizzare il territorio è quello che ha per protagonista l'associazione ANDOS, da più di 40 anni presente nella nostra provincia. “La nostra attività verte attorno a due filoni – spiega la presidente provinciale Marcella Marchi -: il primo è quello della riabilitazione psicofisica della donna operata al seno, fatta di numerose attività. L'altro è quello dell'educazione sanitaria e terapeutica. Al di là dell'ottobre rosa in cui ci sono tante iniziative, noi ci attiviamo per coinvolgere la cittadinanza partendo dal presupposto che la conoscenza è un aiuto fondamentale per la salute delle donne”.

“Le informazioni oggi sono anche troppe e spesso non corrette, questi incontri con i cittadini - conclude Marcella Marchi - portano a maggiori risultati e fanno conoscere la sanità del nostro territorio alle persone, che spesso conoscono solo le criticità e non solo le eccellenze”.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.ausl.fe.it nella sezione dedicata agli screening. La lettera arriva a casa a tutte le residenti e alle domiciliate assistite sul territorio e arrivare anche sul fascicolo sanitario elettronico.

Infine, sul sito dell'azienda USL, tramite uso del codice fiscale e codice dello screening è possibile, accendendo alla sezione dedicata, è possibile entrare nelle agende dei consultori e modificare il proprio appuntamento per il Pap Test, prendendolo nel momento e nel luogo più comodo. A breve lo stesso servizio verrà attivato anche per lo screening mammografico.

Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 08:59