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Proseguono le attività socio-sanitarie a sostegno della popolazione fragile, anziana o in condizione di disabilità residente nel Distretto sanitario Ovest.

Il Distretto Ovest promuove e realizza un programma a sostegno delle reti sociali a supporto della domiciliarità (ovvero delle persone anziane o fragili che tornano a casa dopo un episodio acuto trattato in una struttura sanitaria) avviando la costruzione di un sistema che mira a contrastare la solitudine e l’isolamento” dichiara la responsabile del Distretto Ovest Annamaria Ferraresi che aggiunge: “Tali servizi rappresentano un ambito operativo nel quale far emergere, analizzare e condividere, il bisogno delle persone fragili, strutturando un sistema di interventi ed azioni in grado di supportare le persone e al contempo ponendo come centrale la qualità di vita delle popolazione oggetto di intervento” .

Per le sue finalità, il servizio genera impatti positivi su tutto il territorio, nelle reti delle famiglie e delle comunità, con obiettivi importanti che i Comuni perseguono insieme al Distretto Ovest e all’Azienda USL di Ferrara.

L’obiettivo generale del servizio nel suo complesso è quello di conoscere e supportare i soggetti fragili, implementando un sistema integrato di interventi, che perseguono la finalità di ridurre il rischio della non autosufficienza e che promuovano azioni di inclusione attiva nel contesto territoriale. Tutte le attività hanno l’obiettivo non solo di curare ma anche quello di prevenire, stando a stretto contatto con la popolazione.

Un percorso di ricerca-azione, avviato nel settembre 2014, ha aperto la strada verso la conoscenza di un target di popolazione - quello dei cosiddetti fragili – che per la sua natura è un malato che dal punto di vista dell’assistenza non prevedere interventi ‘ben confinabili’ ma che, invece, sono in continua ridefinizione, fungendo da regia per l’attivazione e lo sviluppo di due aree di intervento che sono andate via via strutturandosi nel corso del tempo: l’area del sostegno al domicilio e l’area del supporto psicologico.

Due aspetti che vanno a costituire il corpo centrale del servizio stesso e nell’ambito di queste si realizzano attività, sia individuali che di gruppo, in grado di orientare, sostenere ed accompagnare l’utenza in carico, contribuendo ad una progettazione condivisa con i servizi territoriali.

Nello specifico, nell’ambito dell’area del sostegno al domicilio, tre operatori/trici socio sanitari/ie coordinati/e da un’educatrice professionale, operano sui diversi territori comunali del distretto realizzando interventi quali: accompagnamenti per spesa alimentare e commissioni, acquisto farmaci, supporto per il disbrigo di pratiche amministrative, aiuto, orientamento e monitoraggio nei percorsi sanitari, compagnia e promozione di attività per il tempo libero, momenti di socializzazione individuale e/o di gruppo, coinvolgimento a piccoli gruppi in iniziative promosse sul contesto locale da enti, volontari o realtà associative.

Destinatari di questi interventi sono le persone segnalate dai Servizi Sociali che non dispongono di reti familiari disponibili come nuclei monoparentali, persone sole con figli che vivono lontano dall'abitazione dei genitori, età molto avanzata associata ad una condizione di reale solitudine, persone residenti in condizione di isolamento (in zone ad alta tensione sociale o in aree rurali) oppure con limitata autonomia nella mobilità.

Per quanto riguarda l’area del sostegno psicologico invece, la psicologa/psicoterapeuta svolge due tipologie di intervento, con colloqui individuali rivolte alle persone fragili e ai loro caregiver e incontro incontri di gruppo destinati ai soli caregiver.

Si tratta di un servizio che registra un costante sviluppo e una progressiva implementazione, anche sulla base dei bisogni evidenziati dal territorio. Nel 2022 sono state 131 le persone prese in carico sia per il sostegno a domicilio che per il sostegno psicologico individuale.

Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 08:48