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Non si parla più di “Ottobre Rosa” ma di “Autunno Rosa” in virtù di un prolungamento, in termini di tempo e di iniziative, del periodo di sensibilizzazione sul tumore alla mammella e sulla salute al femminile organizzato dalle Aziende Sanitarie ferraresi in collaborazione con il Comune di Ferrara e le Associazioni di volontariato. L'obiettivo resta sempre quello di sensibilizzare le donne sull'importanza fondamentale della prevenzione e della diagnosi precoce.

Ne parliamo in una nuova puntata di Salute Focus (format web di approfondimento a cura dell'Azienda Usl di Ferrara condotto da Alexandra Boeru) con Monica Calamai, direttrice generale Aziende Sanitarie ferraresi; Caterina Palmonari, responsabile U.O.S.D. Epidemiologia, Screening Oncologici, Programmi di Promozione della Salute e direttrice Distretto Ovest Azienda Usl Ferrara; Antonio Frassoldati, direttore del Dipartimento Onco - Ematologia interaziendale; Marcella Marchi, presidente Andos Ferrara e Cristina Coletti, assessora alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara.

Prima si parlava di Ottobre Rosa - afferma la direttrice generale Monica Calamai - ed era una sola settimana di eventi, quest’anno lo abbiamo trasformato in Autunno Rosa, un mese intero completamente dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Questo nella convinzione che la prevenzione, nonostante l'innovazione, le nuove tecnologie, le terapie rivoluzionarie e la capacità di diagnosi sempre più accurata, resta alla base del percorso di salute di ogni cittadina, che deve essere formata e informata. Pertanto, abbiamo inserito all’interno dei percorsi di prevenzione anche pillole di educazione sanitaria, per ribadire l’importanza di servizi come quello dello screening oncologico che, insieme ad altri, hanno rivoluzionato la sopravvivenza e le prospettive di vita del mondo femminile".

Le iniziative dell'Autunno Rosa sono volte principalmente a sottolineare l'importanza della diagnosi precoce. Grazie a controlli periodici e regolari si può ridurre la mortalità complessiva del 56%, mentre la percentuale di possibilità di sconfiggere il cancro alla mammella diagnosticato precocemente è del 90%.

Nel 2022 - specifica Caterina Palmonari, responsabile U.O.S.D. Epidemiologia, Screening Oncologici, Programmi di Promozione della Salute e direttrice Distretto Ovest -, il centro screening oncologici di diagnosi precoce del carcinoma della mammella è riuscito ad invitare oltre il 110% della popolazione che ne aveva diritto, per un totale di 52.439 donne residenti nella nostra provincia, di cui ha aderito il 75%. È una grande soddisfazione perché normalmente le donne che aderiscono allo screening la prima volta poi tendono a riaderire anche gli anni successivi. Il nostro obiettivo, anche attraverso le iniziative dell’Autunno Rosa, è far sì che quel 25% che non aderisce cambi idea.

“Sempre nel 2022 - prosegue la dottoressa Palmonari -, sono state richiamate dopo lo screening per approfondimenti diagnostici 1871 donne, e di queste, circa 180 hanno avuto la diagnosi di un carcinoma, ma la diagnosi precoce, nella maggior parte dei casi, permette di trovare una cura adeguata in tempo e dunque a guarire. Anche il programma per l'individuazione delle donne della nostra provincia che hanno un rischio endo-familiare di sviluppare un carcinoma della mammella o dell'ovaio è andato molto bene. Abbiamo fatto circa 380 consulenze genetiche di primo livello e grazie a questo programma siamo riusciti ad individuare 42 donne che sono state inserite in percorsi di screening personalizzati per tenerle monitorate in maniera molto stringente. 11 di queste donne hanno avuto tra l'altro un test genetico positivo e quindi per queste donne sono stati avviati tutti i percorsi di cura che sono a disposizione”.

Oltre alle attività che si svolgono tutto l’anno, continuando a parlare di screening, ci sono alcune iniziative particolari che vengono avviate proprio in occasione dell'Autunno Rosa.

Screening è sinonimo di equità - sottolinea infine Palmonari -, perché è garantito a tutte le donne, e proprio a tal proposito abbiamo dato vita ad un percorso specifico per le donne che non riuscivano ad aderire agli screening per problemi di inabilità al movimento. Abbiamo anche istruito dei formatori per fare un corso di quattro giornate per insegnare al personale che fa screening a comunicare nella maniera più corretta con le persone che aderiscono".

È dunque fondamentale diagnosticare in tempo la malattia per poterla curare.

È ancora molto importante parlare di prevenzione - spiega Antonio Frassoldati, direttore del Dipartimento Onco-Ematologia interaziendale - perché se è vero che lo screening è in grado di ridurre del 56% la mortalità e di diagnosticare i tumori in una fase molto precoce, è altrettanto, se non più importante, cercare di prevenire la comparsa dei tumori. Quasi il 25% delle persone sono fumatrici; quasi il 60% fanno uso di alcol e a volte anche in quantità importanti; quasi il 10% sono obese; solo il 45% fa un'attività fisica regolare e solo il 7% assume quantità adeguate, le famose 5 porzioni al giorno, di frutta e verdure, cioè alimenti protettivi”.

Durante il mese di ottobre verrà attivato uno dei service nella Casa della Comunità di Cittadella San Rocco di Ferrara ed un progetto definito On-Connect per quanto riguarda la gestione della prossimità durante i trattamenti oncologici in concomitanza del supporto della telemedicina.

I trattamenti oncologici - prosegue Frassoldati - sono sempre stati svolti all'interno dell'ospedale, ma oggi l'evoluzione tecnologica dei trattamenti consente di effettuarli più vicini al paziente, evitandogli di venire in ospedale. Inizialmente lo faremo all'interno delle Case di Comunità. Apriremo a metà ottobre uno dei service ambulatoriali proprio per eseguire questi trattamenti in una condizione più facilitata per i pazienti, rispettando ovviamente tutti i criteri di sicurezza delle cure. Ma in prospettiva questo è un progetto che dovrebbe estendersi progressivamente anche ad altre Case di Comunità del territorio e fino al domicilio dei pazienti. Fondamentali in questo progetto sono i medici di medicina generale e gli infermieri di famiglia e di comunità. La telemedicina è un altro aspetto molto importante che si sta sempre più diffondendo e che ci consente di essere in connessione con le persone pur essendo a distanza e quindi di sviluppare una serie di modalità di monitoraggio che una volta richiedevano obbligatoriamente l'ingresso del paziente in ospedale”.

Tutto questo è parte di un percorso fondamentale di innovazione tecnologica che letteralmente salva la vita.

C’è stata una fortissima innovazione tecnologica negli ultimi anni per quanto riguarda i trattamenti oncologici - prosegue Frassoldati -. Si è capita meglio la biologia del tumore e le sue caratteristiche particolari, effettuando poi terapie mirate. In altri casi abbiamo la possibilità di utilizzare degli anticorpi, quindi delle proteine, uguali a quelle che il nostro organismo produce per veicolare i farmaci chemioterapici, direttamente all'interno della cellula tumorale. L'altro progresso fondamentale riguarda i trattamenti immunomodulanti. È noto da tempo che il nostro sistema di difesa ci protegge delle aggressioni esterne, ma il tumore è capace di addormentare questo sistema, di abbassarne la capacità di reazione. Da qualche anno sono diventati disponibili dei farmaci in grado di riattivare questo meccanismo che viene in qualche modo incatenato dal tumore, quindi permettere al nostro sistema di difesa di reagire in modo molto più fisiologico nei confronti del tumore. Tutte terapie sono applicate anche nei tumori della mammella”.

Ed anche in questo caso viene messa in evidenza l'importanza del team multidisciplinare.

Il team multidisciplinare - sottolinea la dott.ssa Calamai -, è alla base della presa in carico del paziente oncologico. La Breast Unit ne è un esempio. Le donne che giungono da noi devono essere valutate per capire qual è il percorso migliore per loro. Il team multidisciplinare, composto dall’oncologo, dal chirurgo, dal radioterapista, dall’anatomopatologo e dal medico nucleare, fa dunque una valutazione della situazione a tutto tondo, che non si limita ovviamente alla visita, ma prosegue con una serie di accertamenti ulteriori, per stabilire l’eventuale tipo di trattamento. Concludo dicendo che perseguire un corretto stile di vita, annesso alla prevenzione, è fondamentale per permetterci di condurre una vita in salute e con prospettive migliori”.

Le associazioni, in questo contesto, sono fondamentali.

ANDOS è un'associazione di volontariato - spiega Marcella Marchi, presidente Andos Ferrara -, dedicata alla riabilitazione della donna operata al seno, in senso fisico e psichico, con tanti interventi quotidiani, e anche con eventi che possono sensibilizzare il territorio. Quest'anno l’appuntamento al museo è l’occasione di portare le nostre socie, i loro familiari, i loro amici, a visitare il tempio di San Cristoforo in Certosa per parlare del famoso quadro che è ritornato dopo tanti anni a Ferrara, una maxitela di più di 30 metri. Non è solo una questione di educazione e di informazione, noi crediamo che l'arte faccia bene alla salute, per cui noi vogliamo stimolare questo nelle donne durante la riabilitazione. La cosa più importante che ANDOS cerca sempre di fare è creare relazioni in modo che le donne non si sentano mai sole nel loro percorso di riabilitazione. Saremo anche a Copparo, in una farmacia per ascoltare le donne e rispondere alle loro domande, un modo per divulgare le informazioni necessarie”.

Questo Autunno Rosa - spiega Cristina Coletti, assessora alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara - ci permette di prendere coscienza dell'impegno sul fronte socio sanitario e di svolte sul territorio, per quanto riguarda la prevenzione, e di poter aggiungere anche quella che è l'attività svolta dal nostro Comune. In particolar modo, mi riferisco al fatto che è stata illuminata di rosa la fontana di Piazza Repubblica, abbiamo poi patrocinato la camminata di ANDOS, e andremo a patrocinare la camminata di Lilt, che sarà un’altra occasione per parlare di buoni stili di vita. L’amministrazione vuole anche essere concreta con un piccolo gesto, donando una t-shirt con quello che è il simbolo del Comune e con una frase che richiama il valore della prevenzione".

"Quest'anno le iniziative - conclude poi la direttrice Calamai - sono molte e vanno dalla formazione, alla divulgazione di informazioni, ai momenti dedicati alle visite, alla menopausa, alla vaccinazione per l'HPV gratuita. Così come il Bra-Day, con il chirurgo plastico, che descriverà l'importanza della ricostruzione mammaria, spiegando alle donne le varie tecniche, senza sminuire l’importanza di un’integrità non solo fisica ma anche e soprattutto mentale”.

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Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:19