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Sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce del tumore allo stomaco. È l’obiettivo del mese dedicato alla sensibilizzazione sul cancro dello stomaco, a cui le aziende sanitarie ferraresi aderiscono in collaborazione con l’associazione Vivere Senza Stomaco, l'unica sul territorio nazionale con oltre 4300 iscritti, che ha sede proprio a Ferrara ed è sempre più attiva per affrontare le necessità delle persone che vivono senza stomaco.
Il cancro dello stomaco è la quinta neoplasia più comune e terza causa di decesso per tumore. I casi hanno ripreso a crescere, da 12.000 a 14.500 nuovi casi in Italia, dove con una diagnosi di carcinoma gastrico vivono più di 82.000 persone, e la sopravvivenza a 5 anni è del 32%. Dal 2015 ad oggi si è assistito ad un calo della mortalità vicino al 20% grazie alle nuove cure di chemioterapie e immunoterapie, mentre la diagnosi precoce resta un aspetto critico da affrontare.
“La necessità di avere diagnosi tempestive in merito al tumore allo stomaco è un tema di vitale importanza perché fa la differenza tra il poter avere un futuro o non averlo” dichiara Claudia Santangelo, presidente dell’associazione Vivere senza stomaco, che evidenzia: “La mortalità a 5 anni è davvero ancora troppo alta, secondo i dati AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica, 32 persone su 100 non ce la fanno”.
“Una opportunità che viene data ai pazienti eradicando l’helicobacter pylori (come da linee guida), individuando un percorso dedicato a chi si ammala di tumore allo stomaco” aggiunge la presidente di Vivere senza stomaco, che sta attivamente e concretamente collaborando con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Azienda USL di Ferrara.
“L’approccio multidisciplinare è fondamentale per condividere le strategie e le scelte terapeutiche, prima come prevenzione e pre-abilitazione ai trattamenti poi per l’intervento chirurgico e alle successive terapie mediche, fino a quello che succede dopo, legato alla mancanza dello stomaco, che ha ricadute significative sul post-operatorio e di conseguenza sulla qualità di vita del paziente” sottolinea Antonio Frassoldati, direttore Dipartimento Oncologia OSPFE, che chiama in causa diversi specialisti (gastroenterologo, chirurgo, patologo, oncologo medico, endocrinologo, nutrizionista, fisiatra e medico sportivo, psicologo, genetista, geriatra, case manager, palliativista) nel definire i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali dedicati e lo stile di vita del paziente gastroresecato, a partire dalla dieta e dall’attività fisica mirata.
“Ampliare la rete e fare sempre di più gioco di squadra, anche tra ospedale e medicina del territorio, è un aspetto rilevante per migliorare la gestione del paziente con tumore gastrico, una patologia complessa che necessita di consapevolezza e multidisciplinarietà” afferma la direttrice generale delle aziende sanitarie ferraresi, Monica Calamai, che intende “ringraziare i nostri specialisti e anche l’associazione dei pazienti che dà voce alle persone senza stomaco: vivere senza stomaco si può ed è giusto un impegno comune per offrire le migliori condizioni per farlo”.
Su tutti gli aspetti citati, e principalmente sul percorso relativo a questa patologia, si svolgerà un evento formativo il 25 gennaio 2023 che il Sifa - Servizio interaziendale di Formazione e Aggiornamento sta organizzando e sul quale seguiranno tutti i dettagli.
Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 08:56