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Ferrara, 07-06-2021. È pari a circa 700 unità il numero dei pazienti attualmente seguiti dalla rete Disabilità-Adulti dell’Ausl di Ferrara. Una rete “molto complessa” che si estende su tutto il territorio provinciale. Come funziona, con quali obiettivi e quali progetti? Se ne è parlato nel corso del consueto appuntamento con Salute Focus Ferrara (format di approfondimento a cura dell'Azienda Usl di Ferrara, condotto da Alexandra Boeru) con Laura Luongo resp. UO disabili adulti Ausl Ferrara, Flavia Paletti tecnico della riabilitazione psichiatrica Ausl Ferrara, Stefano Menegatti educatore professionale Ausl Ferrara, non prima però di aver fatto il punto sull'andamento dei contagi e anche la riorganizzazione dei posti letto nel territorio con Roberto Bentivegna, direttore presidio unico ospedaliero Azienda Usl

IL PUNTO SUI CONTAGI E LA RIORGANIZZAZIONE POSTI LETTO COVID

“Il trend continua in decrescita e questo è un dato molto importante, ha spiegato Roberto Bentivegna direttore del presidio unico ospedaliero Azienda Usl, anche se abbiamo ancora 175 casi per 100mila abitanti e 2145 casi attivi in tutta la provincia. Numeri importanti, ha proseguito ma è cambiata sia l'epidemiologia che il quadro sintomatico dei pazienti che nella quasi totalità sono asintomatici. In questo momento il quadro decisamente differente rispetto all'anno scorso e ci permette variazioni organizzative e di approccio ai pazienti positivi al virus. All'Ospedale del Delta, ha spiegato ancora Bentivegna, resta solo la lungodegenza Covid, mentre è stato riconvertito anche l'ultimo settore di medicina dedicato ai pazienti covid. Si è tornati dunque ad avere tutta la medicina per l'attività ordinaria e a riaprire tutti i letti della piastra chirurgica, come in epoca pre-Covid.

I pazienti che sono Covid positivi ma senza sintomi, vengono dunque gestiti nelle “bolle” (su indicazione Regione stessa), ovvero stanze dedicate nei diversi reparti in cui collocare i pazienti positivi ricoverati per altri motivi clinici. Se si esclude la lungodegenza del Delta, ha concluso Bentivegna, in questo momento in provincia di Ferrara per pazienti Covid acuti restano 43 posti letto a Cona e altri 18 all'ospedale di Cento.”

QUARTA DOSE, LA CAMPAGNA PROSEGUE

È una campagna forse meno sentita dai cittadini ma è indubbio che se siamo in questa situazione buona parte del merito è della campagna vaccinale degli ultimi 12 mesi. Ad oggi, ha spiegato il direttore del presidio unico ospedaliero Ausl, abbiamo una copertura 3 dose nella popolazione sopra i 12 anni del 75,7%, mentre con la quarta dose abbiamo vaccinato il 21,8% degli over 80.”

VOTO IN OSPEDALE, COME FUNZIONA

Infine un focus sul diritto di voto che deve essere garantito a chi sta in ospedale, in vista del referendum del 12 giugno. “L'ospedale del Delta, ha spiegato Bentivegna, ha un seggio fisso, a cui si aggiunge un seggio mobile e un seggio covid. A Cento sarà presente un seggio mobile e seggio Covid e ad Argenta ci sarà un seggio mobile. I reparti hanno già iniziato a raccogliere le richieste dei pazienti degenti e tramite un rapporto con comune di residenza si otterrà l'autorizzazione al voto: chi si può muovere si recherà al seggio fisso, chi è in stanza verrà raggiunto dal seggio mobile. Si stanno già raccogliendo le adesioni ma, ha concluso Bentivegna, questa possibilità verrà offerta anche nel giorno stesso della votazione e i pazienti potranno richiedere anche quel giorno l'avvio dell'iter per esercitare il proprio diritto di voto.”

DISABILITÀ-ADULTI LA RETE DEI SERVIZI SUL TERRITORIO

Valorizzare la cura e salute delle persone con disabilità. E' questo l'obiettivo dell'Unità Operativa disabilità adulti dell'azienda USL diretta da Laura Luongo. Una struttura del dipartimento di cure primarie all'interno della quale si programmano interventi e servizi rivolti alle persone adulte con disabilità grave o moderata, con scarsa autonomia e scarsa autosufficienza.

“La programmazione, ha spiegato la dottoressa Luongo, è un concetto non solo organizzativo e gestionale, ma costituisce il termometro dei bisogni del territorio, grazie al quale si orientano i servizi. Oggi è cambiato il paradigma dei servizi per le disabilità, intesi non più solo come custodia e assistenza ma come valorizzazione del concetto di autonomia, competenza, e possibilità evolutiva. Abbiamo finanziamenti dedicati, ha proseguito ancora Luongo, che ci consentono di offrire servizi dinamici, adeguati ai principali bisogni del nostro target: dalla possibilità di avere una vita sociale, una vita partecipata, fino al poter avere una casa e abitarvi autonomamente. In sintesi dobbiamo arrivare a consentire una vita più possibile di qualità compatibilmente con la disabilità che ciascuno presenta”.

La rete dei servizi sul territorio provinciale è fatta di strutture residenziali per gravi disabilità, strutture residenziali per disabilità lieve (case famiglia o gruppi appartamento) e strutture per supporto alla domiciliarità (centri diurni e centri socio occupazionali). Si tratta di strutture accreditate e convenzionate che permettono di sviluppare e favore alcuni determinati progetti e processi.

Dentro questa rete un ruolo fondamentale lo svolge l'Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) costituita da un assistente sociale, un educatore e un medico del dipartimento di cure primarie. “l'UVM, ha spiegato l'educatore professionale Ausl Stefano Menegatti, valuta e progetta. Il cittadino si rivolge allo sportello sociale, l'area disabilità prende in carico il suo caso e attraverso l'assistente sociale si attiva l'UVM che fa una valutazione e imposta un progetto individualizzato. Si tratta di un percorso, ha precisato Menegatti, che va integrato in un progetto di vita e di cura che tiene conto di tutte le risorse presenti nella vita del paziente e dei servizi già attivi”.

Le UVM in provincia di Ferrara sono dislocate nei 3 distretti (1 a Cento, 1 a Ferrara, 1 a Copparo, 1 a Codigoro e 1 a Portomaggiore) e sono all'interno delle case della salute.

E se il ruolo dell'UVM è strategico, altrettanto lo è quello di chi si occupa del passaggio dalla neuropsichiatria infantile all'area adulti, al compimento del 18esimo anno di età del paziente.

“È un momento delicato, ha spiegato Flavia Paletti tecnico della riabilitazione psichiatrica Ausl Ferrara, cambiano i ragazzi, cambia la famiglia che deve rispondere a nuovi bisogni, e cambiano i servizi a cui fare riferimento. Anche per questo il percorso legato a questo passaggio inizia già al 16 esimo anno di età, con due obiettivi: garantire continuità assistenziale e favorire una pianificazione degli interventi della rete della non autosufficienza. La complessità del passaggio, ha spiegato ancora Paletti, è legata anche al fatto che prima dei 18anni il riferimento è l'UONPIA, dopo i 18anni sono presenti numerosi interlocutori e servizi.

E sempre per i giovani, in questo caso con disabilità intellettiva lieve, la rete sta portando avanti un progetto innovativo. L'obiettivo è quello di strutturare interventi di gruppo o individuali per consentire a questi ragazzi di acquisire o aumentare quelle abilità che dovrebbero aver acquisito per la loro età ma che a loro mancano a causa della patologia che presentano. “Abbiamo fatto un'indagine sul territorio, ha spiegato Flavia Paletti, e abbiamo visto che il 50% dei ragazzi con diagnosi di disabilità lieve non aveva servizi attivi. Questo accade perché i genitori fanno fatica ad orientarsi tra i diversi servizi ed è anche per questo che abbiamo ripreso quel progetto avviato nel 2017 e sospeso per il Covid.

Ad esempio in questo momento stiamo facendo percorsi di gruppo con laboratori di cucina, collaborazioni con il consultorio, percorsi di autonomia nell'uso di mezzi pubblici, iniziative presso la casa della salute.”

Se guardiamo al futuro delle persone con disabilità un ruolo importante lo ricopre la legge del 2016 del cosiddetto “Dopo di noi”. “È una legge che risponde ai bisogni, ha spiegato in chiusura Laura Luongo, di una popolazione (quella ferrarese in particolare) con altissimo indice di vecchiaia. Il 40% delle persone con disabilità ha una rete famigliare fragile e il 65% ha famigliari con età superiore ai 62/63 anni. Oggi noi lavoriamo per costruire progetti di vita centrato sulla persona, azioni di sostegno all'housing o possibilità di creare co-housing. Dobbiamo creare servizi attraverso i quali allenare queste persone ad una vita più inclusiva, con l'acquisizione di competenze attraverso le quali imparare a vivere senza il nucleo famigliare”.

La puntata è visibile sul canale You Tube Ausl Ferrara e sulle seguenti pagine Facebook: Azienda Usl Ferrara, Comune di Ferrara, Comune di Argenta, Comune di Copparo, Comune di Codigoro, Comune di Bondeno, Ferrara Focus.

Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:18