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L’infermiere di famiglia e di comunità (IFEC), attivo dal 26 aprile, si presenta alla comunità di Fiscaglia. E lo fa con un incontro che si è tenuto questa mattina nella sala del Consiglio del Municipio di Fiscaglia che ha sede a Migliaro.

Di fronte a numerosi residenti accorsi alla presentazione, c’era anche il parroco, per conoscere la nuova figura professionale che opererà sul territorio, il sindaco Fabio Tosi, con il direttore del distretto Sud Est Roberto Bentivegna, la direttrice dell’area Tecnico infermieristica Marika Colombi e le due infermiere di famiglia e comunità che opereranno nel territorio, Anna Chiara Sangiorgi e Sandra Tomasi, hanno illustrato il ruolo sanitario di questa nuova figura professionale che proprio questa settimana registra anche la partenza del Master di primo livello realizzato grazie a un stretta collaborazione fra AuslFe e Unife per la formazione di nuovi infermieri di famiglia e comunità.

L’infermiere di famiglia e comunità è per AuslFe e un servizio che ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per la salute della comunità di Fiscaglia. Un servizio che va nella direzione di realizzare un’assistenza sempre più proattiva e vicina al paziente sul territorio.

Fin da subito abbiamo ritenuto di dover investire in questo tipo di servizio che sarà attivo si giorni su sette” afferma il sindaco in apertura del suo intervento, aggiungendo: “La sede sarà a Migliaro perché la località è baricentrica rispetto al territorio di Fiscaglia ma a questo servizio potrà accedere tutta la comunità locale”. E poi ancora Tosi afferma: “Siamo contenti di essere fra i primi ad usufruire di un servizio che con la pandemia abbiamo capito quanto sia importante averlo nel territorio e per questo ringrazio AuslFe e la direttrice generale Monica Calamai”.

Al sindaco è seguito l’intervento del direttore del distretto SudEst Roberto Bentivegna: “Un sistema sanitario moderno deve essere in grado di rispondere a bisogni vecchi e nuovi e sopratutto deve spostare il baricentro dal concetto di assistenza solo ospedaliera a quella molto importante anche del territorio”. Il direttore di distretto ha poi sottolineato che l’infermiere di famiglia e comunità “non è un servizio che sostituisce qualcosa o qualcuno ma è un servizio in più”.

Anche la direttrice generale AuslFe Monica Calamai ha voluto inviare un messaggio in cui rimarca: “Quella di puntare sull’infermiere di famiglia e di comunità è una precisa scelta di politica sanitaria, mirata ad un’assistenza sempre più proattiva e vicina al paziente sul territorio. Scelta che inoltre si addice molto bene al contesto del Ferrarese, soprattutto nelle aree più ‘rarefatte’ e periferiche. A Migliaro, e più in generale a Fiscaglia, le due infermiere individuate potranno dare sicuramente un utile contributo. Intendiamo proseguire su questa strada con professionisti sempre più qualificati, grazie anche al nuovo Master dell’Università di Ferrara, sulla figura dell’Ifec”.

Nell’introdurre le due infermiere che opereranno a Fiscaglia la direttrice dell’area Tecnico infermieristica di Ausl Marika Colombi ha spiegato la formazione a cui le due infermiere sono state sottoposte per assolvere a questo nuovo ruolo. La direttrice Colombi ha voluto anche aggiungere che “l’infermiere di famiglia e comunità sebbene sia un servizio pubblico che deve rispondere alle esigenze di tutti non lo farà però in modo standardizzato ma di volta in volta, in base al territorio in cui deve operare, si calerà nelle esigenze di quel preciso contesto”.

Tanta emozione nelle parole degli interventi delle due infermiere:

Credo nella mia professione e ancor di più in questo nuovo servizio che può dare risposte concrete alle persone che ne hanno bisogno” ha dichiarato Anna Chiara Sangiorgi.

E poi interviene Sandra Tomasi: “Abito a Migliaro da vent’anni e faccio l’infermiera da 28” e poi rivolgendosi ai presenti nella sala con parole spezzate dall’emozione ha aggiunto: “Cercheremo di rispondere al meglio alle vostre esigenze come meglio possiamo”.

L’Infermiere di famiglia e comunità nel Ferrarese è una figura professionale operativa dal dicembre 2021. Nasce nel territorio estense con un progetto pilota partito nel Comune di Ferrara poi successivamente ampliato a Mesola e Goro, Bondeno e Cento (località Reno Centese) e, in questi giorni a Fiscaglia: il servizio è ora presente in tutti e tre i Distretti del territorio provinciale di Ferrara.

SCHEDA TECNICA:

A Fiscaglia è il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e al sabato dalle 8 alle 14 ma è possibile anche l’accesso diretto con il seguente orario: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.

L’Infermiere di famiglia e di comunità svolge un ruolo assistenziale in particolare nell’ambito dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato.

Una modalità importante al fine di garantire la massima offerta con percorsi protetti dedicati e per mettere a frutto le potenzialità di questa nuova figura fondamentale soprattutto nell’ottica di una medicina del territorio sempre più forte e proattiva, che significa presa in carico più completa e a tutto tondo per l’utente. Un approccio peraltro previsto sia nel Piano Sanitario della Regione Emilia Romagna sia nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr) del Governo.

SEDI, ORARI E CONTATTI DEL SERVIZIO:

MIGLIARO – Ambulatorio Via Matteotti 123 -

ORARI: Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e al sabato dalle 8 alle 14 È possibile anche l’accesso diretto in sede, orario di apertura al pubblico dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12

CONTATTI: Tel. 3381160011 – e-mail: ifc.fiscaglia@ausl.fe.it

INFERMIERI DI RIFERIMENTO: Anna Chiara Sangiorgi – Sandra Tomasi

COSA FA L’INFERMIERE DI FAMIGLIA E COMUNITÀ:

Per ogni paziente viene predisposto un piano assistenziale personalizzato e quindi mirato ad una presa in carico complessiva e a tutto tondo, che va dalla prevenzione, alla cura e agli aspetti riabilitativi. Il professionista lavora in stretto raccordo col servizio di assistenza domiciliare, con il medico di famiglia dell’assistito e con le altre figure professionali che lo hanno in carico. E nel dettaglio:

Valuta lo stato di salute e i bisogni dei cittadini nelle diverse fasi della vita (bambino, adolescente, adulto e anziano, famiglie e comunità)

Il suo ruolo è assistenziale e in particolare nell’ambito dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, sia in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato.

Valuta i fattori di rischio presenti sul territorio informando ed educando i cittadini, le famiglie e la collettività, promuovendo interventi di prevenzione, incentivando miglioramenti degli stili di vita e correggendo i comportamenti sbagliati;

Supporta le famiglie in difficoltà ad individuare rapidamente eventuali problemi sanitari o sociosanitari per collaborare alla loro risoluzione;

Facilita l’integrazione tra gli ospedali e i Servizi territoriali per dare una risposta appropriata ai bisogni di salute dell’individuo della famiglia e della comunità;

Collabora con tutti i Servizi dedicati alle persone: sanitari, sociali, associazioni di volontariato e di tutela dei cittadini ed enti locali facilitando i percorsi di integrazione e mettendo al centro dell’azione il cittadino.

È presente nel processo di educazione sanitaria per il potenziamento delle autonomie dei cittadini, dei loro familiari e dei loro caregiver, per offrire supporto e sostegno affinché riescano a trovare soluzioni ai loro problemi.

COME SI ATTIVA:

Il servizio può essere attivato direttamente dal cittadino, dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta, tramite accesso diretto in ambulatorio, e-mail e contatto telefonico.

Per ulteriori informazioni su servizi offerti, modalità di attivazione, orari e contatti, è possibile consultare il sito www.ausl.fe.it/argomenti/come-e-dove-curarmi/infermiere-di-famiglia-e-di-comunita

Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:20