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“Fate il nostro gioco”, è questo il titolo del laboratorio didattico-interattivo che si svolge a Ferrara dal 28 febbraio al 5 marzo 2024, e che affronta la tematica del gioco d’azzardo con un approccio originale.
Fare prevenzione nei confronti del ‘rischio dipendenza’, attraverso la matematica e la psicologia, è l'obiettivo del laboratorio che vede un’équipe di esperti impegnata a spiegare gli ‘effetti nascosti’ del gioco d’azzardo.
L’iniziativa, alla quale è stata dedicata l'ultima puntata di Salute Focus Ferrara (format web di approfondimento a cura dell'Ausl di Ferrara) ha il patrocinio del Comune di Ferrara e nasce dalla collaborazione fra il Servizio Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Ferrara e i formatori della Società di divulgazione scientifica TAXI1729 di Torino; nell’ambito del Piano di Prevenzione e Contrasto del Gioco d’Azzardo 2022-2024 della Regione Emilia-Romagna.
“Taxi 1729 è una società di comunicazione e divulgazione scientifica di Torino e - spiega Sara Zaccone, socia fondatrice - questo è il nostro primo progetto, nato inizialmente come un progetto di pura matematica che poi è stato ampliato anche dal punto di vista della psicologia del gioco d’azzardo. Durante il percorso che facciamo con il pubblico vediamo come la parte razionale e quella istintiva della nostra mente viaggino parallelamente”.
E infatti se è vero che statisticamente non si vince mai (o quasi) perchè allora si continua a giocare?
“Se prendiamo il gioco della roulette, all'inizio il dominio è quello della fortuna, quindi capita di vincere, anche se piccole somme. Il problema - precisa però Sara Zaccone - è che nel lungo periodo, dopo meno di 10000 giocate, si entra nel dominio della matematica, e da questo momento in poi il destino è quello di perdere. Ci sono dinamiche, e qui entra in ballo la psicologia, che rendono il gioco “appiccicoso”, difficile da respingere, fino al finale inevitabile che è quello della perdita. La difficoltà dunque sta nel fermarsi al momento giusto, e qui entrano in ballo i SERD, i servizi delle dipendenze patologiche, con cui cerchiamo di lavorare in sinergia”.
“Anche i Gratta e Vinci, che ci appaiono tra i giochi più innocui, hanno tantissime caratteristiche che li rendono , una tra queste, fa notare la matematica, è il meccanismo psicologico noto come “near miss”, cioè la “quasi vincita”. Vedere che tra i numeri vincenti c’è, ad esempio, il 43 e grattare il 44, dà l’impressione di esserci andati molto vicini, di aver quasi vinto. Questo meccanismo è creato apposta perché trasforma un feedback negativo, quello della perdita, in un feedback positivo, quello della quasi vincita, pertanto ci si riprova e si gioca di nuovo. Inoltre, i gratta e vinci costano molto poco e la posta in gioco è molto alta, e poi ci sono tantissimi tagliandi vincenti da 5 o 10 euro. Il problema è che quei soldi vengono chiamati “denaro della casa”, perché spesso il tagliando vincente viene scambiato con un altro tagliando e non con il denaro corrispondente alla vincita. Dunque, anche in questo caso si continua a giocare fino ad arrivare dove la matematica, di nuovo e inevitabilmente, vince e il giocatore perde”.
“Discorso simile vale per le slot machine che - ricorda Sara Zaccone - sono dei computer, pertanto matematicamente ci sono dei periodi di perdita prestabiliti: si perdono 5 euro ogni 100 giocate. Questo è il gioco più appiccicoso di tutti, perché oltre ad essere molto disponibile in termini di accessibilità, permette di vincere, anche se importi bassi, in pochi passi tra una giocata e l’altra, i “near miss” sono presenti anche qui, e sono particolarmente immersivi”.
Il laboratorio che si tiene a Ferrara cerca dunque di dare al visitatore una visione complessiva e consapevole del fenomeno del gioco d’azzardo, non solo dal punto di vista matematico ma anche da quello psicologico e della dipedenza.
“I serDP dell'Azienda Usl di Ferrara lavorano già dalla fine degli '90 sul Disturbo da Gioco d'Azzardo che - sottolinea Luisa Garofani direttrice del SerDP di Ferrara - può portare a dipendenza patologica e necessita di cura. L'accesso al nostro servizio è libero e senza ricetta medica. Le persone che arrivano da noi, aggiunge, sono già in una grande difficoltà, personale, sociale, famigliare ed economica”.
“Noi accogliamo la famiglia intera che subisce un vero e proprio shock nel momento in cui si prende atto del problema di chi gioca. Il nostro obiettivo - prosegue Garofani - è riuscire a far superare le difficoltà della famiglia di accettare questa malattia che si può nascondere per molto tempo, soprattutto quando si è già incastrati dentro al gioco”.
“Chi gioca di più - spiega ancora la direttrice del SerDP - sono i maschi attorno ai 60 anni e ai 45/50 anni. Ci sono anche donne ma in forma minore e coloro che giocano sono soprattutto anziane, vedove in pensione, in condizioni di solitudine o depressione, per le quali il gioco diventa a volte un modo per passare il tempo o addirittura per uscire di casa”.
In Emilia Romagna nel 2022 per il gioco d’azzardo e in tutte le sue forme sono stati spesi circa 9 miliardi di euro, con un aumento degli incassi dall’online: è cresciuto del 125% tra il 2019 e 2022. Crescita che si prospetta anche per il 2023.
La media in Emilia-Romagna nella spesa pro capite (parlando di gioco online) è pari a 903 euro, e si colloca al di sotto di quella nazionale che è 1242 euro. “Ferrara è la provincia in cui si gioca meno - commenta Luisa Garofani - e spero questo sia frutto di anni di lavoro sulla prevenzione, anche se ad esempio abbiamo Comacchio che è in controtendenza con cifre record che arrivano ai 4000 euro annui spesi procapite. Sono soldi sacrificati alla famiglia, alla salute, soprattuto nella fascia di età di coloro che giocano di più, ciò che si sacrifica è lo stile di vita che cambia inesorabilmente”.
Dai dati pubblicati dall’Osservatorio Dipendenze Patologiche dell’Azienda Usl di Ferrara, gli utenti che si sono rivolti ai SerDP per seguire un trattamento per problemi legati al gioco d’azzardo problematico o patologico dal 2006 al 2023 si sono incrementati in modo esponenziale passando da 26 a 97 pazienti, con un picco nel 2019 con 154 utenti.
“Spesso se il gioco entra in una famiglia ci sono effetti su tutti i suoi membri - spiega Franca Emanuelli, Direttrice del Dip. Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Ausl Ferrara - compresi bambini e ragazzi.
Si ammala tutta la famiglia come accade per le patologie gravi, e la ricaduta è su tutti, soprattuto sui più piccoli del nucleo. La famiglia infatti - prosegue la direttrice Emanuelli - ha bisogno di uno sforzo economico in più per far fare loro esperienze, sport, attività aggregative. A causa del gioco crollano le risorse per il crescere bene dei figli, ci sono situazioni drammatiche in cui il gioco ha colpito anche cifra per i libri di testo. Alle famiglie è importante far capire che sono davanti ad una patologia, che non c'è vergogna ma coraggio per affrontare il percorso di cura e di cambiamento”.
“E' importante avere i ragazzi come target - sottolinea inoltre la dottoressa Emanuelli - non solo perchè fin da giovanissimi possono incappare nel gioco, soprattutto online, ma anche perchè loro sono il più potente mezzo verso il cambiamento nei loro genitori, ecco perchè non c'è un programma di prevenzione che non li debba includere”.
“Quando parliamo di Dipendenza da Gioco d'Azzardo parliamo di una vera e propria malattia, - spiega Linda Borra, Psicologa dell’Èquipe DGA – Area Prevenzione Ausl Ferrara -, con caratteristiche comuni a quelle che sono le altre dipendenze, come il fenomeno dell'astinenza, del crescente desiderio di giocare, e di aumentare il tempo dedicato al gioco. Il nostro servizio agisce a livello di cura e di prevenzione e i target più vulnerabili sono i giovani e gli anziani”.
“A questo laboratorio ci sono già 1260 iscritti, di cui 830 studenti delle scuole superiori di Ferrara e provincia, ma ci sono anche studenti Unife, personale socio sanitario, e ben 235 iscritti tra la popolazione generale, un numero per noi molto importante perchè su questi temi, conclude la psicologa, c'è uno stigma e la partecipazione è fondamentale”.
Una partecipazione la cui importanza è messa in evidenza anche dal patrocinio del Comune di Ferrara che, come ha ribadito l'assessora alle politiche sociali Cristina Coletti, “sottolinea l'attenzione dell'amministrazione estense verso questa tematica e da ulteriore valore a questa iniziativa che si unisce alle tante altre realizzate insieme all'Azienda Usl di Ferrara. Il laboratorio - conclude Coletti - permette di comprendere i pericoli del gioco d'azzardo, al quale ci si deve relazionare con consapevolezza e senza leggerezza”.
Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 09:14