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A 450 giorni dall'apertura e dopo centinaia di migliaia di dosi somministrate, dal 19 maggio l'Hub Ferrara Fiera per la vaccinazione anti Covid chiude.
Un hub "modello", come lo ha definito nella sua visita di più di un anno fa l’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid il generale Francesco Paolo Figliuolo. Uno snodo fondamentale grazie al quale la cittadinanza ferrarese ha raggiunto coperture vaccinali tra le più alte in regione e a livello nazionale. Da marzo inoltre l'Hub Fiera è stato anche il punto unico per l'accoglienza delle persone profughe dall'Ucraina. Come verrà ridistribuita sul territorio l'attività che vi si svolgeva?
Se ne è parlato nel corso della nuova puntata di Salute Focus Ferrara (format di approfondimento a cura dell'Azienda Usl Ferrara condotto da Alexandra Boeru) con Monica Calamai Dir. Gen Ausl Ferrara, Clelia De Sisti dir. del Dip. Sanità Pubblica Ausl Ferrara, Marika Colombi dir. Tecnico Infermieristico Ausl Ferrara e Federica Camurri ref. Sportello Unico Ausl Fe.
Il punto sui contagi
E' cambiato l'impatto del virus sulla popolazione e sulla sanità ma, ha spiegato la direttrice generale Ausl Ferrara Monica Calamai, non sono cambiati i numeri. Se guardiamo l'incidenza siamo a 361,9 casi su 100mila abitanti, mentre i positivi attivi sono ancora 3454. “Si tratta però - ha aggiunto Calamai - del 97% di persone asintomatiche. I ricoverati sono in tutto 98 (2 in terapia intensiva) e va detto anche molto spesso è una positività che non è la motivazione del ricovero ma in un alta percentuale (più del 50%) scoperta nella routine dei tamponi fatti per i ricoveri di altra natura”.
Poi la direttrice generale ha aggiunto: “La situazione è migliorata, anche grazie ai farmaci antivirali che oggi possono essere somministrati anche dalla medicina generale, e c'è evoluzione in corso di cui abbiamo tenuto conto per la nostra nuova organizzazione attuale e anche per l'autunno, perché il virus lo dobbiamo gestire nella nostra “ordinarietà” “
Il ruolo dell'Hub Fiera e la campagna vaccinale
“La fiera ha avuto un ruolo determinante per la campagna vaccinale e - ha messo in evidenza la direttrice Calamai - ha funzionato come un orologio svizzero anche grazie agli spazi e alla logistica. Basti pensare che il 73,2% del totale delle vaccinazioni che in provincia di Ferrara superano le 800mila, sono state fatte in fiera e poco meno del 30% è erogato dagli altri punti che comunque hanno avuto un ruolo determinante”. E ha aggiunto: “L'Hub tuttavia è il simbolo complessivo di questa campagna vaccinale faticosa ma anche entusiasmante per le professionalità diverse messe insieme, le istituzioni e il e modo nuovo con cui abbiamo capito che si può e si deve lavorare.”
Calamai spiega ancora: “Oggi abbiamo una situazione stazionaria con le prime dosi al 92,7% di tutta la popolazione, la seconda dose su popolazione target oltre il 99,6%, la terza al 75,6%, mentre la quarta dose precede ancora un po' a rilento. L'attività che oggi abbiamo ci permette di ricollocare sul territorio i servizi, anche per quanto riguarda la gestione dell'emergenza profughi che si è aggiunta a marzo e che sulla Fiera ha visto la nascita del punto unico di accoglienza”.
Accoglienza profughi e altre vaccinazioni: le attività in Fiera
“Dal 10 di marzo la Fiera è stata punto unico per l'accoglienza profughi dall'Ucraina” ha dichiarato Clelia De Sisti, Direttrice del Dipartimento di Sanità Pubblica Ausl Ferrara. Abbiamo rilasciato oltre 2000 STP (Tessere sanitarie per stranieri temporaneamente presenti), eseguito 2348 tamponi (1,2% positivi), effettuato 265 vaccinazioni a minori e 386 a maggiorenni, e ancora 535 screening tubercolosi”. E fa una considerazione: “L'Hub Fiera però ha contributo anche ad una importante attività di recupero di vaccinazioni che avevano subito rallentamento per la pandemia, in particolare per il papilloma virus ma anche per i nati nel 2007 e 2008 per le vaccinazioni d'obbligo e l'anti-meningococcica tetravalente, e ancora per i nati nel 1955 e 1956 per l'antiherpes zoster e anti-pneumococcica”.
Hub Fiera, l'organizzazione e le forze messe in campo
A fare il punto sull'organizzazione del lavoro, dalle prime fasi della definizione dei percorsi, fino alla ridistribuzione dei servizi sul territorio, è stata Marika Colombi, direttrice dell’area Tecnico-Infermieristica di Ausl Ferrara.
“Abbiamo avuto nelle fasi iniziali il coinvolgimento di circa 25/26 infermieri al giorno, dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7, per arrivare anche a 1800 vaccinazioni al giorno. Ma abbiamo raggiunto anche le 2500 vaccinazioni con 40 infermieri impegnati ogni giorno. La fase di minore produttività è coincisa con il supporto all'emergenza profughi con circa 15/16 infermieri e 500 vaccinazioni al giorno”.
Con la chiusura dell'Hub, nella Cittadella S. Rocco aggiunge la direttrice Colombi “rimarrà l'attività per la popolazione ferrarese che si recava in fiera, mentre sul territori il servizio è distribuito tra ospedali e case della salute.”
In totale, durante il periodo di attività, presso l'hub fiera sono state impiegati 201 figure del personale Ausl ( da quelle sanitarie, a quelle tecniche, amministrative, logistiche) e 75 volontari (infermieri, medici, appartenenti ad associazioni)
Le agende per le prenotazioni, un sistema consolidato che continuerà
“Abbiamo mantenuto tutte le agende di prenotazione sia su sedi ospedaliere che case della salute” ha spiegato la referente del punto unico Ausl Ferrara Federica Camurri. Qui vengono offerte tutte le dosi disponibili, dalla prima alla quarta per la popolazione target, fino al novavax.
“Anche per noi - ha proseguito Camurri - la parola chiave è stata ed è flessibilità. Ci siamo dovuti adattare e rimodulare le attività per far fronte alle richieste che provenivano dalla campagna vaccinale, basti pensare ai picchi dei click day quando abbiamo avuto fino a 12mila prenotazioni in un giorno. Oggi ci è richiesto di rimodulare l'attività per consentire il proseguimento campagna vaccinale con una modalità che ormai è diventata consolidata e che abbiamo pronta per scenari futuri”.
Gli scenari futuri e la programmazione
“In virtù di possibili scenari autunnali - ha spiegato in chiusura Monica Calamai - non sono di ripresa pandemia ma di azione preventiva (quarta dose a tutti, vaccinazione antinfluenzale)”. Calamai poi puntualizza: “E’ stato integrato il piano già presente con una nuova programmazione che prevede 4 scenari che non implicano la riapertura di fiera o hub vaccinali ma che si mettono in atto con le strutture già in essere (compreso ad esempio motovelodromo e i nuovi ambulatori degli infermieri di comunità)”.
E la direttrice generale poi spiega gli scenari:
- Bassa intensità: fino a 1675 vaccini al giorno su 17 punti vaccinali attivi, operativi 5 giorni su 7 con un massimo di 8360 dosi settimanali
- Media intensità: fino a 2112 vaccini al giorno con 22 postazioni, 5 giorni su 7 con 10560 dosi a settimana
- Alta intensità: 27 postazioni con 6 giorni su 7 di attività, fino a 3360 vaccinazioni al giorno e 20160 settimanali
- Altissima intensità: 5568 vaccini al giorno con 29 postazioni, raddoppio ore di produttività con alcune sedi 7 giorni su 7 e altre 6 giorni su 7 e un massimo di 27520 vaccinazioni a settimana.
“Per i primi due - ha puntualizzato ancora la direttrice - useremo risorse già presenti in Ausl, mentre sull'alta e altissima intensità scatteranno meccanismi di reclutamento".
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Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2024, 15:15