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“Gestire il cambiamento” un titolo ma anche una sfida per tutte le organizzazioni, comprese quelle sanitarie. E’ stato questo il nodo attorno al quale, ieri pomeriggio nell’Aula Magna dell’Ospedale di Cona, si è svolto il workshop in cui il CERGAS (Centro di Ricerca sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria) della School of Management – SDA Bocconi ha presentato il progetto di analisi sul percorso di unificazione in atto atra Azienda USL e Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara.

Il pomeriggio di lavori è stato aperto dall’intervento della Direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi Monica Calamai. Dopo una breve analisi del contesto storico, economico e demografico, in cui il percorso di integrazione si sta innestando, la direttrice si è soffermata su alcuni aspetti del processo al quale iniziato nel 2022 dopo la sua nomina a Commissaria straordinaria dell’Azienda ospedaliera: “Abbiamo subito messo in campo un disegno complessivo provinciale con una coerenza globale degli investimenti. Abbiamo avviato da subito l’unificazione delle responsabilità organizzative con i DAI (dipartimenti ad attività integrata). Stiamo ora procedendo ad unificare tutti i processi amministrativi e quelli dei sistemi operativi. Abbiamo lavorato uniti sui progetti intercettando i finanziamenti specifici, facilitati anche dal fatto che i percorsi tecnologici stanno impattando in modo molto importante sui modelli organizzativi a cui eravamo abituati. Un intreccio complesso che rappresenta un’opportunità e che ci spinge ad andare avanti perché - ha concluso la Direttrice generale citando Theodore Levitt - il futuro appartiene a coloro che vedono le possibilità prima che diventino ovvie!”

Quindi l’analisi del CERGAS, svolta dalla professoressa Valeria Tozzi, coordinatrice del progetto, dalla professoressa Lucia Ferrara e dai professori Giovanni Fosti e Alberto Ricci che hanno illustrato il progetto avviato su Ferrara.

“Il sistema Ferrara è un esempio unico in Italia - ha evidenziato professoressa Tozzi - perché nel nostro paese, a partire dal 2010 sono stati numerosi gli esperimenti di fusione ma sempre partendo dagli aspetti istituzionali e non di processo. Qui, l’aver sviluppato una visione con una rilettura dei processi organizzativi ha conferito alle due aziende un nuovo unico DNA. Il cittadino immagina un soggetto unico che eroga i servizi, ecco perché è importante che i processi di integrazione tra le filiere di erogazione dei servizi ospedalieri e territoriali siano sempre più forti. Un modello, quello di Ferrara, che può solo affinarsi ed evolvere nel tempo e che rappresenta un modello anche per altre realtà”.

“Un percorso lineare condiviso e accolto favorevolmente anche dall’Ateneo Estense - come sottolineato dalla Magnifica Rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti - quello verso l’integrazione che ha coinvolto nelle nostre attività di formazione i docenti e ampliato molto le opportunità degli studenti. L’Università da sempre - ha poi evidenziato la Rettrice - mette la persona al centro e in questo processo abbiamo visto un modello più funzionale per le progettualità che abbiamo messo in campo su tutti in fronti. Il lavoro, che stiamo conducendo in stretta collaborazione e comunanza di intenti con la Direzione generale, è giunto ad un livello tale che ormai le due aziende si possono dire già unificate. Credo che il percorso che è stato fatto, e che si sta facendo, possa rappresentare un modello anche per altre realtà che intendano perseguire il medesimo risultato”.

Il progetto di ricerca sul “Modello Ferrara” elaborato dal Cergas

Preparare, sviluppare e coltivare il cambiamento. Sono queste le fasi del percorso di integrazione delle aziende sanitarie ferraresi analizzate dagli esperti della del Cergas, che ha scelto Ferrara per seguire questo processo.

I ricercatori hanno analizzato 60 documenti aziendali ed effettuato 50 interviste (30 individuali e due focus group) per fotografare il processo di cambiamento avviato dalle Aziende Sanitarie ferraresi. Il tutto, tenendo conto del contesto demografico nazionale e provinciale, dello stato dell’arte del Servizio Sanitario Nazionale in termini di criticità e fabbisogni.

L’obiettivo dell’analisi svolta era quello di osservare il processo di cambiamento in una prospettiva ampia prestando attenzione ai risultati ottenuti ma anche alle dinamiche organizzative e di motivazione individuale che accompagnano, e spesso sostengono, i risultati stessi.

Punto di forza del percorso è certamente il processo di integrazione delle pratiche, delle prassi di servizi e modelli in attesa del requisito formale del passaggio al nuovo status quo di azienda unica. Altro elemento evidenziato in positivo dall’analisi del Cergas, è l’aver fatto leva sulle analisi epidemiologiche come priorità da cui avviare i percorsi, così come l’aver collegato i progetti di cambiamento alla disponibilità di finanziamenti. Infine, la visione strategica della presa in carico dei pazienti, tra ospedale o territorio, e la comunicazione della stessa per allargare il consenso a questo percorso. Quanto alle prospettive, quello che la ricerca ha evidenziato è che occorre consolidare e istituzionalizzare i cambiamenti, incorporandoli nel processo aziendale.

Ultimo aggiornamento: 25 novembre 2024, 10:52