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Le Istituzioni del territorio centese rispondono all’appello della Giornata Mondiale dell'Alzheimer 2024 “Time to act on Dementia” e, grazie una tradizione ormai consolidata, Associazione Alzheimer “Francesco Mazzuca” Onlus, Comune di Cento e Azienda USL di Ferrara danno vita ad un nuovo progetto di stimolazione cognitiva per persone con disturbo neurocognitivo minore o maggiore (stadio lieve) totalmente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento.

Il progetto è stato presentato oggi, venerdì 20 settembre, presso la sala del Chiostro dell’Ospedale di Cento, da Caterina Palmonari, direttrice del Distretto Ovest, Dalila Delogu, assessora con delega alle politiche sociali del Comune di Cento, Raffaella Cavicchi, presidentessa Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, Renato Mazzuca, presidente Associazione Alzheimer “Francesco Mazzuca” Onlus, Cristina Tulipani, psicologa Centro Disturbi Cognitivi e Demenze Azienda USL di Ferrara, Valeria Tinarelli, linguista e docente del corso di stimolazione cognitiva e Ilaria Bovina del servizio socio-sanitario integrato Comune di Cento.

Dal 1° ottobre partirà il percorso di stimolazione cognitiva che, attraverso una serie di esercizi strutturati, mira a potenziare e a mantenere le funzioni cognitive quali linguaggio, memoria, attenzione, funzioni esecutive e abilità visuo-spaziali, con lo scopo di promuovere il più a lungo possibile l'autonomia personale aumentando il benessere percepito e quindi migliorando la qualità di vita del paziente. Attraverso l'allenamento cognitivo è possibile inoltre contenere e ridurre i sintomi comportamentali che spesso accompagnano le persone affette da demenza e impattare indirettamente in maniera positiva anche sui caregiver.

Un ringraziamento sentito da parte della Direzione va a tutte le Istituzioni coinvolte grazie alle quali possiamo dar vita a un progetto importante per il territorio centese e per l’intero Distretto Ovest – fa gli onori di casa la direttrice di Distretto Caterina Palmonari –. La stimolazione cognitiva è un intervento indicato per persone con demenza in fase iniziale e rappresenta una forma di trattamento non farmacologico ampiamente riconosciuta di cui è nota l'efficacia terapeutica al fine di ritardare quanto più possibile l’insorgenza delle complessità delle della demenza, un problema importante a livello mondiale e sentito anche sul nostro territorio”.

Una finalità meritoria – evidenzia Raffaella Cavicchi, presidentessa Fondazione Cassa di Risparmio di Cento che ha finanziato il progetto –, ancor più alla luce del fatto che si sta abbassando l’età in cui si manifestano i primi segnali. Dal 2007 la Fondazione Caricento è a fianco dell’associazione Alzheimer Mazzucca, arrivando a 160mila euro di investimenti complessivi, e continueremo ad esserlo per favorire il benessere di anziani e famiglie, che hanno la priorità nei nostri progetti”.

Il nostro impegno è quello di sviluppare una ‘Comunità Amica della Demenza’ per dare risposte concrete ai pazienti con demenze e alle loro famiglie e per sensibilizzare la popolazione per superare il problema dello stigma. Il territorio di Cento si distingue in questo grazie al rapporto consolidato tra Onlus, Caricento e AUSL, per cui sarà possibile mettere in campo ulteriori progetti, muovendoci per tempo perché le patologie dementigene sono un problema sempre più importante” dichiara Renato Mazzuca, presidente Associazione Alzheimer “Francesco Mazzuca” Onlus che rivolge un ringraziamento speciale, oltre a tutti i soggetti coinvolti, al vicepresidente Pirani “che ci guida nel creare questa rete”.

Si tratta di un progetto dalla forte valenza sociale perché è importante prendersi cura della persona a 360 gradi: la cura medica è efficace quando è anche sociale per una comunità solidale e inclusiva” sottolinea Dalila Delogu, assessora con delega alle politiche sociali del Comune di Cento che tra le misure sociosanitarie messe in atto ricorda “la sottoscrizione ci un protocollo d’intesa per il potenziamento della rete dei servizi delle malattie dementigene e il tavolo di co-programmazione delle risorse del Piano di Zona specificatamente dedicato all’assistenza e cura dei caregiver”. Un “lavoro integrato che permette sostegno psicologico individuale, incontri di gruppo e laboratori per caregiver” aggiunge Ilaria Bovina del servizio socio-sanitario integrato Comune di Cento.

Questa collaborazione ci permettere di rafforzare i servizi già presenti e di rinnovare le attività sospese a causa del Covid sulla scia del corso AllenaMente che aveva ricevuto riscontri positivi dalla cittadinanza con l’obettivo di creare una vera e propria cultura sul disturbo neurodegenerativo” afferma Cristina Tulipani, psicologa Centro Disturbi Cognitivi e Demenze Azienda USL di Ferrara.

La stimolazione cognitiva è indicata per disturbi neurocognitivi a uno stadio lieve, serve a esercitare e mantenere vive le capacità residue attraverso esercizi per stimolare memoria, linguaggio, orientamento, attenzione” entra nel dettaglio Valeria Tinarelli, linguista e docente del corso di stimolazione cognitiva che evidenzia “un duplice obiettivo: l’allenamento cognitivo per favorire l’autonomia e la finalità sociale per favorire la socializzazione come già avviene nei Caffè della Memoria, per questo lavoriamo in gruppo”.

I DATI

Secondo i dati riportati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, i numeri di persone con demenza sono destinati a crescere sempre di più: se la stima per il 2019 era di 55 milioni di persone, l'aspettativa per il 2050 è che saranno 139 milioni a livello mondiale, con costi sanitari e sociali altissimi.

In Italia, secondo valutazioni dell’osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità, circa 1.100.000 persone soffrono di demenza di cui il 50-60% sono malati di Alzheimer e circa 900.000 presentano MCI, una condizione a rischio di evoluzione in DNC maggiore.

Nella provincia di Ferrara (quella con indice di vecchiaia più alto in Regione Emilia Romagna) i numeri assumano valori particolarmente preoccupanti: le persone affette da demenza raggiungono il valore di 14,4 ogni 1000 abitanti, con qualche differenza inter-distrettuale. Il distretto ovest presenta una situazione leggermente migliore (prevalenza al 12.8), in linea con la situazione demografica che vede, in questo territorio, un indice di invecchiamento più basso rispetto alla media provinciale.

A oggi, sono impiegati farmaci cosiddetti sintomatici, cioè che agiscono sui sintomi della patologia senza però arrestarne la causa, e dunque la progressione. Anche per questo motivo negli anni sono aumentati i protocolli di interventi psicosociali che si differenziano anche in base alla fase della malattia in cui vengono applicati.

LA STIMOLAZIONE COGNITIVA

Il progetto in corso di avvio nel Distretto Ovest, reso possibile grazie alla Fondazione Caricento, ha come scopo quello di applicare i protocolli di stimolazione cognitiva scientificamente validati per linguaggio, memoria, attenzione, ragionamento logico, funzioni esecutive.

Tra gli obiettivi individuati:

  • Mantenere le abilità cognitive residue dell’anziano contrastando il deterioramento dovuto alla malattia;
  • Promuovere il più possibile l’autonomia;
  • Favorire il benessere psicologico, l’autostima e il senso di autoefficacia;
  • Ridurre, ove presente, la sintomatologia ansiosa e depressiva;
  • Favorire la socializzazione contrastando lo stigma ed il rischio di isolamento.

Gli esercizi saranno calibrati dalle professioniste in base al livello cognitivo del gruppo, in modo da non proporre attività che possano risultare frustranti o troppo semplici.

Tutti gli incontri saranno condotti da una psicologa con competenza tecnica in ambito della stimolazione cognitiva; competenza relazionale con le persone con demenza; abilità di coinvolgere e favorire la partecipazione delle persone; capacità di analisi continua delle condizioni della persona e capacità di prendere decisioni in tempo reale. Affiancata da una linguista cognitiva con competenza tecnica in ambito della stimolazione cognitiva dedicata al linguaggio in tutti i suoi livelli di utilizzo; competenza relazionale con le persone con demenza; abilità di coinvolgere e favorire la partecipazione delle persone; capacità di analisi continua delle condizioni di produzione e comprensione linguistica della persona e capacità di prendere decisioni in tempo reale.

Il corso si svolgerà al Centro alle Arti di Cento, via Curato 8, e si articolerà in un incontro di due ore ogni quindici giorni per la durata complessiva di un anno. Indicativamente il totale degli incontri nell’arco di un anno sarà 20.

Il gruppo sarà formato da un massimo 14 persone e a ogni incontro saranno presenti sia la linguista cognitiva sia la psicologa-psicoterapeuta. Sarà costituito in collaborazione con i professionisti operanti nel Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) del Distretto Ovest e coinvolgerà persone con diagnosi di demenza o di MCI documentata dal Centro, punteggio Mini Mental State Examination (MMSE) non inferiore a 20, Punteggio Clinical Dementia Rating (CDR) non superiore a 1 ed assenza disturbi comportamentali e fisici che possano compromettere la partecipazione.

I professionisti individuati dall’Associazione Alzheimer “Francesco Mazzucca” ONLUS per la realizzazione del progetto sono:

- Dott.ssa Valeria Tinarelli, linguista cognitiva;

- Dott.ssa Micol Brunelli, psicologa-psicoterapeuta;

- Dott. Pirani Alessandro, geriatra;

Affiancati dal personale del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) del Distretto Ovest.

Ultimo aggiornamento: 25 novembre 2024, 10:52